La ricostruzione
Prima ha strangolato la figlia disabile, poi si è tolta la vita impiccandosi: l'agghiacciante omicidio-suicidio di Corleone
Tragedia familiare a Corleone: secondo gli investigatori una madre 78enne avrebbe strangolato la figlia disabile e poi si sarebbe tolta la vita; i soccorsi hanno trovato i corpi in casa e gli inquirenti indagano il ruolo del lutto recente e del carico assistenziale.
Lucia Pecoraro e la figlia Giuseppina Milone
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Lucia Pecoraro, 78 anni, avrebbe prima strangolato con una corda la figlia disabile, Giuseppina Milone, 48 anni, e poi si sarebbe tolta la vita impiccandosi alla ringhiera all’interno della loro abitazione di via Sgarlata, nel centro storico di Corleone.
I corpi senza vita sono stati scoperti questa mattina, sabato 6 dicembre, dai vigili del fuoco.
A dare l’allarme sarebbe stata una vicina che aveva udito rumori provenire dall’appartamento. Poco dopo sono arrivati i nipoti che, non ottenendo risposta alla porta, hanno contattato i pompieri.
Sul posto sono intervenuti anche il pubblico ministero di turno e il medico legale, che sta eseguendo l’ispezione cadaverica.
Il contesto familiare era segnato da un lutto recente: Pecoraro aveva perso otto mesi fa il marito, Salvatore Milone, ex infermiere dell’ospedale dei Bianchi, stroncato da una malattia incurabile.
La donna, secondo quanto emerso, faticava a reggere sia il dolore per la scomparsa del coniuge sia le difficoltà di accudire da sola la figlia, gravemente malata e reduce da un incidente che le impediva di camminare.
Al momento, non emergono elementi che mettano in dubbio la dinamica ipotizzata dagli investigatori.