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la cerimonia

Messina, il premio Bonino Pulejo ai “custodi” dei nostri tesori

Il riconoscimento internazionale assegnato per la prima volta a un'istituzione: il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale

Redazione Messina

06 Dicembre 2025, 23:30

Il premio Bonino Pulejo ai “custodi” dei nostri tesori

Per la prima volta nella storia del premio internazionale Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo è stato assegnato ad una Istituzione. A riceverlo il Comando carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, «una squadra di uomini speciali, custodi tra i custodi, orgoglio di questo Paese».

Una squadra che «declina l’impegno sul fronte della legalità, coniugandolo alla tutela di ciò che rappresenta l’eredità più preziosa e tangibile di un passato da onorare, custodire e tramandare» - spiega Lino Morgante, presidente della Fondazione Bonino Pulejo, che della Società Editrice Sud è azionista di riferimento. «Abbiamo voluto sottolineare il ruolo di questa sezione dell’Arma, che ha tutelato in maniera rigorosa ed efficace il nostro patrimonio culturale millenario, operando in maniera esemplare sul piano nazionale e internazionale. Obiettivi che coincidono pienamente con quelli della Fondazione stessa, da sempre attiva sul fronte della promozione culturale e sociale, con speciale riferimento alle giovani generazioni. E per esse - ci auguriamo - proprio una missione di alto valore civico quale quella del Comando carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale può rappresentare un modello da seguire, anche nelle scelte professionali».

Istituita nel 1972 dal fondatore di Gazzetta del Sud insieme alla moglie, la Fondazione premia personalità distintesi in campo culturale e sociale. A ricevere il premio è stato il generale di brigata Antonio Petti che dallo scorso settembre è alla guida del Comando. La sezione dell’Arma dei carabinieri premiata ieri durante la cerimonia al Teatro Vittorio Emanuele nasce nel 1969 con funzioni di polo informativo di analisi a favore delle altre forze di polizia. Solo nel 2001 assume l’attuale denominazione. Oggi può contare su circa 300 militari qualificati. A Roma si trova la struttura centrale insieme ad una struttura periferica che fa capo ad un gruppo ed è dislocata in 16 presidi sul territorio, distinguendosi in 15 nuclei e una sezione per la Sicilia Orientale.

L’esperienza in Kosovo e in Iraq e le varie attività di recupero internazionali hanno permesso al Comando Tutela del Patrimonio Culturale di costituire la componente carabinieri della task force italiana “Unite4Heritage”, i “Caschi blu della cultura”.

Il premio, realizzato anche per questa edizione dal maestro orafo crotonese Gerardo Sacco, riproduce stilizzata un’araba fenice, simbolo di rinascita e resilienza delle città dello Stretto, e riproduce anche lo stemma del Gran Mirci di Messina. Al Vittorio Emanuele di Messina hanno assistito alla cerimonia i governatori delle Regioni Sicilia e Calabria, Renato Schifani e Roberto Occhiuto, insieme al comandante interregionale carabinieri Culqualber, generale Corpo d’Armata Claudio Domizi, e numerose istituzioni civili e militari. Ha affidato il suo saluto e il suo apprezzamento al Comando dei carabinieri tutela del Patrimonio Culturale il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Il giornalista e divulgatore scientifico Roberto Giacobbo è stato l’ospite d’onore. «Qui ci sono dei paladini della giustizia, sono entrato in questo teatro e ho visto i reperti che avete recuperato e mi sono emozionato - ha detto - troppe volte mi sono trovato a vedere delle opere scomparse ed entrate in collezioni private. La cultura non deve essere polverosa e imparare da questi reperti è una gioia».

Dopo la consegna del premio internazionale Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo la serata è proseguita con il concerto celebrativo della Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal maestro Massimo Martinelli, con brani di Beethoven, Bellini, Rossini, Puccini, Mozart, Morricone. Sul palco una formazione ridotta rispetto ai 102 orchestrali che la compongono. Ensemble conosciuta in ogni parte del mondo per il vasto repertorio che propone con una perfezione formale delle esecuzioni. Fondata nel 1820 (prima denominata Corpo dei Carabinieri Reali, poi trasformata in Fanfara), nel 1920 assume l’attuale nome di Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri. Da luglio 2000 a dirigerla è il maestro Massimo Martinelli, che ha diretto concerti nei più importanti teatri in Italia e all’estero, oltre a essere autore di brani originali per orchestra e coro.