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Attualità

Comiso e il caso dell'imam Amor, il sindaco Schembari: "Una vergogna speculare sulla vicenda"

Dopo le minacce ricevute, si cerca di fare chiarezza sui contorni dell'intricato episodio

Redazione Ragusa

07 Dicembre 2025, 08:35

Pneumatici dell'auto tagliati per l'imam della comunità islamica di Comiso

L'imam di Comiso Zouhaier Amor

Minacce su minacce al capo della comunità islamica di Comiso, Zouhaier Amor. Da qualche giorno a questa parte continuamente minacciato telefonicamente, anche da persone sconosciute, numeri anonimi. Per finire alle gomme dell’auto tagliate che erano state solo anticipate da una aggressione scampata in piazza fonte Diana.

L’altro ieri ha denunciato l’uomo che si era spacciato per il fratello del capo della comunità islamica di Comiso per ottenere una buona casa in affitto a buon prezzo. Peccato che lui, Zouhaier Amor, imam della comunità musulmana di Comiso, non ne sapesse nulla. Era in Arabia Saudita. La donna comisana che si è affidata alla benevolenza e ha creduto al giovane, di meno di quarant’anni, dandogli la sua casa in affitto a buon prezzo se n’è pentita visti i danni. Amor ha voluto con un video su Facebook mostrare quanto era accaduto. Per questa ragione, e ancor prima del video, perché aveva contattato l’affittuario che si era presentato a nome della comunità islamica, è continuamente sotto tiro. La proprietaria dell’immobile preferisce non rilasciare dichiarazioni.

Amor, da presidente della comunità islamica, ha contattato l’uomo e il fratello con cui si era presentato, ma entrambi l’hanno pesantemente invitato a desistere dal prendere posizioni. Amor si è offerto con la comunità di sistemare l’immobile. Ma evidentemente il suo interesse è risultato scomodo. Nel suo post-denuncia, con un video nella casa, Zouhaier Amor, per mantenere comunque la privacy di questo ragazzo tunisino ha citato il luogo di nascita, oggi ci tiene a sottolineare: “Siccome qualcuno si è offeso, non intendevo parlare male della città di es-Safet, in Tunisia, che tra l’altro ci ha sempre sostenuti, una comunità pacifica e solidale. Ho solo indicato il luogo di nascita di una persona che ha creato possibili problemi anche a tutti i nostri fratelli musulmani che vorrebbero affittare una casa e adesso, magari, avranno più problemi”.

“Siamo vicini e solidali con Amor che intendeva soltanto tutelare anche l’immagine dell’intera comunità islamica che vive a Comiso - spiega il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari -, essere parte di un’unica comunità significa rispettare le regole comuni. Amor intendeva solo fare questo, far rilevare che chi non rispetta queste regole fa ricadere un’onda di vergogna su tutti indistintamente. Ciò che poi genera quell’insopportabile affermazione: ‘Tanto sono tutti uguali’. Non è così e lo dimostrano i tantissimi cittadini stranieri che vivono, lavorano, collaborano alla crescita e al benessere dell’intero territorio”.

Sugli affitti abusivi così il sindaco di Comiso: “Una delle problematiche che ha riguardato gli affitti è stata questa incontrollata immigrazione, soprattutto, di maschi soli adulti, perché quando migrano le famiglie l’integrazione è più immediata e naturale anche attraverso la scolarizzazione dei figli, e comunque la famiglia dà più normalità alla conduzione della vita quotidiana. Invece, accade che delle persone affittino delle case, come abbiamo verificato durante dei controlli, che facciamo con la polizia locale, l’assessore Dante Di Trapani si è intestato questo lavoro molto difficile e complicato, che con le forze di polizia, ovviamente, chi vive lì può anche essere dotato di un regolare contratto di affitto però la casa è affittata a due persone e, poi, dentro, ce ne sono molte di più. Tante quante quella unità immobiliare non ne consentirebbe per offrire a tutti i giusti spazi vitali".

Valentina Maci