Le reazioni
L'omicidio-suicidio di Corleone: "Fate silenzio e ascoltate la nostra voce per una volta"
Dramma di Corleone: ParlAutismo e la politica chiedono silenzio, ascolto, sblocco dei fondi e una legge che trasformi il "dopo di noi" in un sostegno "durante di noi"
Profondo cordoglio e richiesta di ascolto arrivano dall’associazione nazionale ParlAutismo dopo il dramma di Corleone, nel Palermitano. «La comunità dei genitori di ParlAutismo si stringe fortissimo al dolore straziante dei fatti di Corleone. Non possiamo che rivederci in tutto quello che è accaduto, perché ogni giorno viviamo la dimensione nostra, delle nostre famiglie e dei nostri figli, legate all’incertezza del futuro, alla difficoltà di portare il peso degli anni che avanzano. Per queste ragioni, abbiamo bisogno di fare un appello con forza, a chi non vive questa dimensione: tacete, perché il dolore che attraversa l’anima di un genitore che vive sulla pelle la dimensione di un figlio con disabilità non può essere compreso da nessuno», afferma Rosi Pennino, fondatrice di ParlAutismo.
Pennino sollecita inoltre un cambio di paradigma nelle politiche pubbliche: «Non possiamo ancora sentire parole vuote che parlano del “dopo di noi”. Il “dopo di noi” è una legge che nella realtà non si è mai tradotta, che va rivista, corretta. Noi vogliamo una legge che parli del “durante di noi”. Ci interessa sapere adesso, mentre siamo in vita, cosa ne sarà dei nostri figli. Occorre sostenere le famiglie oltre che le persone con disabilità, perché hanno bisogno di supporto e sostegno psicologico durante il corso della propria esistenza».
La presidente denuncia poi le criticità nell’utilizzo dei fondi dedicati: «La legge che riguarda il “dopo di noi” va rivista nella modalità di spesa, una modalità che è stata ancora più complicata e ingessata dalla Regione Siciliana. Ci sono le risorse che riguardano l’autismo, ferme; risorse dedicate, per cui le famiglie hanno lottato, per cui sono stati fatti passi in avanti rispetto alla realizzazione del Piano regionale unitario per l’autismo e oggi quelle risorse nelle Asp, lentamente vengono spese e senza una modalità che venga concertata sui reali bisogni». E conclude: «Lanciamo con forza l’appello del silenzio rispetto a chi non vive la dimensione e in quel silenzio chiediamo che invece venga ascoltata la voce delle famiglie».
Sulla stessa vicenda interviene anche la deputata siciliana del M5S, Daniela Morfino: «La tragedia avvenuta a Corleone, dove una donna di 78 anni ha ucciso sua figlia disabile prima di togliersi la vita, deve portarci ad aprire subito una profonda riflessione su come lo Stato aiuta, anzi meglio non aiuta le famiglie che si trovano nella stessa situazione. In una lettera Lucia Pecoraro ha scritto di non farcela più. È inaccettabile che, mentre spende decine di miliardi per gli armamenti, il Governo non investa risorse per queste stesse famiglie».
Morfino richiama quindi la necessità di interventi strutturali: «Non solo è quantomai urgente varare una legge che riconosca e sostenga l’attività del caregiver, come quella presentata a inizio legislatura dal presidente Conte, ma è altrettanto necessario far funzionare le norme che già ci sono. Apprendiamo infatti, con stupore e rabbia, che dal 2018 in Sicilia non sono stati spesi 41 milioni di euro per il “Dopo di noi”. Un totale fallimento che ricade sulle spalle dei più fragili, fino alle estreme conseguenze. Invertire subito la rotta è un dovere per uno Stato che vuole davvero dirsi civile. Non si perda altro tempo».