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Palazzo Gravina Cruyllas

Degrado nella corte del Museo Belliniano. «Spostiamolo al Teatro Massimo»

Il cortile dello stabile in cui si trova la casa che diede i natali al compositore è in pessimo stato, per il maestro Maurizio Ciampi, grande esperto del "Cigno". La situazione condominiale complessa impedisce anche i lavori da 250 mila euro stanziati dal Comune

Maria Elena Quaiotti

08 Dicembre 2025, 07:30

Degrado nella corte del Museo Belliniano.  «Spostiamolo al Teatro Massimo»

«La Casa di Vincenzo Bellini? Dovrebbe essere un polo culturale, inserita in un circuito musicale e turistico ben preciso. Invece resta un appartamento nel Palazzo Gravina Cruyllas che, se pur il Museo sia stato di recente rinnovato con novità multimediali, nessuno conosce o viene lì indirizzato. Chi e quando ci arriva viene disincentivato a proseguire già dal primo impatto con un cortile che si presenta male, pericoloso e poco attrattivo».

A parlare non è una persona qualunque, ma il maestro Maurizio Ciampi, catanese e “nemo propheta in patria ” come spesso accade. Tra i suoi mille impegni (solo per citarne alcuni) come docente al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e al Conservatorio centrale di Pechino, ha comunque risposto alle sollecitazioni de “La Sicilia”. Nel suo curriculum anche il recupero delle opere perdute e rare del “Cigno catanese” Vincenzo Bellini: la materia, dunque, la conosce.

Finora non sono risultati efficaci i tentativi di mettere ordine alla corte interna di Palazzo Gravina Cruyllas in piazza San Francesco d’Assisi, che ad oggi dall’esterno si riconosce solo per l’immagine di Bellini posta sulla ringhiera del balcone del Museo multimediale, realizzata con materiali resistenti alle intemperie e donata dal cittadino e melomane Mario Reitano. Ma appena varcata la soglia il cortile si presenta con manto sconnesso, contatori esposti, fili elettrici penzolanti su tutti i lati e pure macchine parcheggiate (il passo carrabile, per inciso, è stato concesso). Lì oltre alla Casa Museo di Vincenzo Bellini e il Museo Emilio Greco vi sono infatti altri residenti, apparentamenti affittati, B&B. “Affari condominiali” non risolti, con cambio di amministratore incluso, che tra le altre cose stanno facendo slittare di anno in anno l’utilizzo del finanziamento di 250 mila euro (fondi Terna) per la “riqualificazione della corte interna” del palazzo inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune. Un finanziamento che dimostra, se non altro, una volontà costruttiva da parte del Comune, che non può agire perché non ha la “maggioranza” delle quote catastali nel condominio.

«Vede - commenta Ciampi - servirebbe che l’amministrazione comunale ricordasse l’interesse pubblico della corte interna, che tra l’altro se riqualificata non potrebbe che giovare anche agli altri condomini. Se per problemi che non conosco non si riuscisse a raggiungere una decisione unanime, allora per valorizzare davvero Vincenzo Bellini si abbia coraggio e si trasferiscano i cimeli originali, gli spartiti e gli strumenti musicali in un sito alternativo che funga da vero Museo Belliniano, magari più noto ai circuiti turistici, più raggiungibile. Penso al Teatro Massimo Bellini o al Teatro Sangiorgi. In altre città le case che hanno dato i natali ai vari artisti vengono comunque esaltate: perché non creare al suo interno un Caffè Bellini, o ingaggiare studenti del Conservatorio per esibizioni live, prestazioni ovviamente pagate?», conclude il maestro Ciampi.