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I retroscena

Omicidi (irrisolti) e pistolettate in quell’angolo “121” di Via Capo Passero

Oltre le carte del blitz dei carabinieri. Una serie di link sulla “piazza” di spaccio da anni al centro di contese fra clan mafiosi

Laura Distefano

08 Dicembre 2025, 07:30

Catania, "l'angolo" della droga di via Capo Passero: lo spaccio organizzato in cui nulla è lasciato al caso

 

La «piazza di spaccio» del 121 di via Capo Passero garantisce una vendita a tutte le ore, senza soluzione di continuità ed è garanzia di qualità ormai cristallizzata fra i tossici. La fotografia arriva dalle parole della gip Maria Ivana Cardillo che ha emesso le misure nei confronti di decine di spacciatori che operano nella roccaforte della droga di Trappeto Nord. Un’ordinanza attesa dopo gli interrogatori preventivi che La Sicilia aveva anticipato nelle scorse settimane. E che prende il nome di “angolo” proprio per la conformazione urbanistica dello spazio che si affaccia sotto il grattacielo indicato dal civico 121.

Ma chi “lavorava” (nel 2023) nella bottega che fa ingrassare bene i portafogli dei pusher? Nei turni del mattino (e primo pomeriggio) la gestione sarebbe stata affidata ad Antonino Pillera e Vito Vitale. L’apertura serale invece sarebbe stata curata da Alessio Gigantini, Marco Gardali e Santo Tempera. Ma entra in scena anche Agatino Vitale, che è il figlio di Giacomo Vitale detto “il Farmacista”.

Un nomignolo che naturalmente è stato tramandato ai figli. Ma soprattutto a Vito Vitale che guai con la giustizia ne ha già parecchi: per ultimo è stato coinvolto nel blitz Malerba sempre per spaccio. Già da quelle carte era emersa la grande tensione che c’era per il controllo di questo pezzo di via Capo Passero. Che avrebbe assicurato sicuri e alti profitti per il clan.

Il civico “121” è stato al centro di pistolettate e anche di un omicidio negli ultimi quindici anni. Nei faldoni dell’inchiesta Leonidi bis - che abbraccia lo stesso periodo di contestazione del blitz “L’angolo” - si documenta la “guerra” fra Nizza di Librino e Cappello per la conquista di quel corner di spaccio. Addirittura Giuseppe Pistone, all’epoca referente dei Nizza, avrebbe ipotizzato di togliere dalla “gestione” proprio il “farmacista”. Link che hanno portato a comprendere le prove muscolari con spari in aria che nella primavera di due anni fa avvenivano proprio al “121”. Una piazza di spaccio che diverso tempo fa era gestita da Alessandro Ponzo, che fu ammazzato nel 2012 proprio a pochi metri da lì. Un delitto ancora irrisolto.