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Il caso

Il malore, la paura, la corsa in ospedale: «Ecco cosa è accaduto al Palazzetto di Zafferana»

Al Palatenda. Paura durante la partita di volley. Sotto sequestro l’impianto non collaudato

Laura Distefano

08 Dicembre 2025, 05:00

Il malore, la paura, la corsa in ospedale: «Ecco cosa è accaduto al Palazzetto di Zafferana»

Interno, sera. Qualcuno, venerdì, accende le luci del PalaTenda di Zafferana Etnea. Per sbaglio la stessa persona tocca l’interruttore, presente nel medesimo quadro elettrico, per azionare l’impianto di riscaldamento che non è ancora collaudato e omologato. E quindi non è funzionante, anzi sarebbe guasto. Alle 17:30 si deve disputare la partita del campionato di pallavolo di serie C fra le squadre (di casa) Zafferana Volley e la Volley '96 Milazzo. Il match procede regolarmente, ma all’inizio del terzo set una pallavolista del Milazzo si sente male. «La ragazza della squadra ospite ha avuto un malore. È stata immediatamente visitata dal medico che era presente che ha monitorato i valori», racconta a La Sicilia una ragazza della Zafferana Volley. La situazione sembrava stesse rientrando ma poi un’altra pallavolista comincia ad avere mal di testa e capogiri. A quel punto il medico chiama l’ambulanza, appena arriva l’arbitro sospende la gara. «Non c’era odore di gas - racconta l’atleta zafferanese - ma dopo che il medico del 118 visita le ragazze chiede l’intervento dei vigili del fuoco, perché i sintomi erano quelli di inalazione di sostanze tossiche». I pompieri, dopo le verifiche, confermano la presenza di monossido di carbonio nell’aria. «A quel punto ci hanno detto di uscire tutte dal Palazzetto. Alcune hanno accusato mal di testa».

Le ragazze della squadra ospite vanno in ambulanza al pronto soccorso. Quindici sono arrivate al Cannizzaro, altre al Policlinico Universitario di Catania. I medici eseguono alle giovani atlete i prelievi da cui è rilevata l’alta concentrazione di monossido. Per otto di loro è necessario il ricorso alla camera iperbarica, mentre altre sette sono state sottoposte all’ossigeno-terapia. I medici del Cannizzaro hanno chiamato anche le pallavoliste della Zafferana. «Ci hanno contattate e quindi a mezzanotte siamo andate tutte al Cannizzaro. Dagli esami è stata rilevata la presenza di monossido, ma in quantità che non destavano preoccupazione. Ci hanno detto chiaramente - racconta l’atleta - che nessuno ha rischiato la vita».

Non la pensano così da Milazzo, che hanno scritto due post anche per aggiornare i tifosi su quello che stava accadendo. «Le nostre ragazze hanno rischiato la vita», scrivono venerdì sera sulla pagina ufficiale di Facebook. Poi ieri l’aggiornamento: «Le ragazze sono state dimesse alle 4 di notte. Grazie ai medici per la professionalità».

Fin qui la cronaca degli avvenimenti. Ma ora c’è da comprendere cosa sia avvenuto. I vigili del fuoco intervenuti già venerdì sera capiscono che il problema è legato all’impianto di condizionamento. Una perdita dal bocchettone. E scatta infatti il sequestro del macchinario. Ieri mattina i vigili del fuoco effettuano il sopralluogo e scoprono l’interruttore acceso. Il quadro si trova nella zona degli spogliatoi. Un errore. Uno sbaglio. Che poteva avere davvero un tragico epilogo.

«È stata una brutta storia, ma per fortuna tutto si è risolto positivamente e tutte le persone portate in ospedale sono state dimesse», dice il sindaco di Zafferana Etnea, Salvatore Russo. Il palazzetto sportivo è di proprietà del comune («Non è sotto sequestro, solo l’impianto di condizionamento», dice). Il collaudo statico della struttura risale a pochi mesi fa. Infatti si disputano partite dall’inizio del campionato di serie C. Insomma dalla fine dell’estate. Ma l’impianto di condizionamento e di riscaldamento invece non è collaudato. L’omologazione non c’è ancora. Anzi è stato rilevato un malfunzionamento. Il gas che si è propagato sarebbe stato quello del carico di prova. La procura di Catania apre un’inchiesta, senza indagati, per lesioni colpose. La conferma arriva a La Sicilia dal procuratore di Catania, Francesco Curcio. E c’è anche da capire se pallavoliste o società sporgeranno denuncia. In questa prima fase delle indagini fondamentale sarà leggere la relazione dei vigili del fuoco. Ma poi potrebbero essere delegati anche i carabinieri per eventuali accertamenti. Venerdì sera i militari arrivano quando già i pompieri stanno operando. Forniscono supporto e anche sostegno alle atlete preoccupate.

Un altro tassello fondamentale. O meglio un interrogativo. Se l’impianto non è omologato e quindi non si deve azionare, non sarebbe stato utile mettere un cartello di avvertimento o prescrizione? E, parlando con più testimoni, pare non ci fosse alcun avviso. Ma l’ultima parola spetta agli investigatori.