Feste e turismo
Ponte dell’Immacolata senza botti in Sicilia: alberghi pieni solo a metà
Il caro voli frena l'occupazione al 60% (contro il 72% nazionale); appello a trattare con le compagnie aeree, destagionalizzazione e attenzione alle tariffe extra
Boom di turisti, ma non troppo. Almeno non per il ponte dell'Immacolata, e non in Sicilia. A confermarlo sono i dati del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti che nell'Isola vedono il 60% delle attività occupate a fronte di un dato nazionale pari al 72%. La ragione del dato in difetto? Per Assoturismo dipende dal caro voli che, "se dovesse mantenersi tale non fa prospettare nulla di buono neanche per Natale e Capodanno". A parte, si intende, i siciliani di rientro, presenze previste di default.
Secondo Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo e Confesercenti Sicilia "a pesare è l'aumento dei costi dei viaggi, è necessario fare una trattativa politica con le compagnie aeree, ma occorre lavorare anche sulla qualità dell'offerta, sulla destagionalizzazione e sulla promozione turistica". A scendere ancora più nel dettaglio è stato Pierluigi Reale, vicepresidente Fiepet Confesercenti Catania, secondo il quale "il dato siciliano in controtendenza a quello nazionale è principalmente legato al caro biglietti aerei, una cosa estremamente grave che ci sembra eccessivamente trascurata da parte non tanto delle forze politiche, che cercano di mettere delle pezze facendo comunque arricchire le compagnie aeree, quanto al contrario dell'ente aeroporto il quale secondo noi dovrebbe assumere provvedimenti, in qualche modo, nei confronti di chi attua politiche di questo genere".
Ma, come è risaputo, i gestori aeroportuali non hanno competenza in materia di tariffe applicate dalla singole compagnie aeree. Tant’è che Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac, società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso, inquadra l’argomento in termini più realistici: «Il caro voli è un fenomeno prettamente legato al mercato, quando la domanda è alta. A Comiso ad esempio stiamo registrando voli strapieni a prezzi bassissimi, e non si tratta solo di viaggiatori del Ragusano, ma anche di altre province. Il che consente a tanti altri siciliani di capire che c'è anche un altro aeroporto che non è da meno degli altri. Avendo più flussi - spiega - è automatico ipotizzare il riempimento delle strutture, alberghiere o extra alberghiere». E su questo argomento Torrisi parla da presidente di Federalberghi Sicilia, aderente a Confcommercio: «Di sicuro il fatto che la giornata festiva dell'Immacolata cada di lunedì ha inciso non poco sugli spostamenti per il ponte, in Italia sono previsti infatti circa 14 milioni di viaggiatori, per la Sicilia non abbiamo ancora i dati, ma sono certamente buoni, anche in funzione del clima nell'isola». Torna, dunque, il tema destagionalizzazione con le sue potenzialità, sempre vantate dalla classe dirigente siciliana, ma in realtà mai sfruttate a dovere. Quali le prospettive per Natale e Capodanno? «Credo e spero siano altrettanto buone - ha risposto – più che per Natale, con il rientro dei siciliani nelle proprie famiglie, è sul Capodanno che di solito si registrano numeri positivi».
Inevitabili i “suggerimenti" ai viaggiatori, siciliani e non, di Carmelo Calì, presidente nazionale Confconsumatori: «Si presti la massima attenzione al momento di qualsiasi prenotazione, aereo, treno, struttura ricettiva o pacchetto turistico perché spesso le fregature arrivano dalla mancata chiarezza sull'oggetto del servizio turistico e aumenti di prezzo, che vanno sempre motivati. In questi giorni abbiamo registrato casi di “formalismo esasperato” di alcune compagnie aeree, con passeggeri costretti a pagare 60-70 euro in più per imbarcare una semplice borsetta in più. Ai turisti che vengono in Sicilia, affittano appartamenti o acquistano pacchetti turistici consigliamo di segnalare e contestare subito eventuali inadempimenti».
Foto di Roberto Viglianisi