l’aggressione
«Scendi subito dall’autobus», la spedizione del branco con schiaffi e sputi sulla linea 101
Notte di violenza a Palermo: un gruppo di circa venti giovani aggredisce un passeggero che aveva ceduto il posto
Ennesima notte di violenza a bordo dei mezzi Amat. Un giovane è stato aggredito mentre si trovava sull’autobus della linea 101, intorno alle 2, tra sabato 6 e domenica 7 dicembre.
Secondo le prime testimonianze, raccolte dall’associazione Filiis Palermo, un gruppo composto da circa venti giovani sarebbe salito sul mezzo, iniziando a urlare e ad attirare l’attenzione dei passeggeri. L’obiettivo sarebbe diventato un ragazzo che viaggiava da solo e che, poco prima, avrebbe ceduto il posto ad una giovane del gruppo. Un gesto che avrebbe scatenato la reazione violenta di alcuni di loro.
«Si sono guardati fra loro – racconta una testimone a Filiis – e in dialetto ho sentito dire ‘prendi a lui’. Subito dopo un ragazzo si è avvicinato e gli ha dato uno schiaffo che ha colpito viso e collo, mentre un altro, da dietro, gli ha sputato addosso».
La testimone riferisce inoltre che uno degli aggressori, che gli altri chiamavano «Salvo», avrebbe accusato il giovane di averci «provato con la sorella», utilizzando la scusa per giustificare l’intimidazione e ordinando alla vittima di scendere dall’autobus. Alcune delle ragazze presenti sarebbero state talmente impaurate da decidere di cambiare tragitto pur di non rischiare di incontrare di nuovo il gruppo lungo il percorso.
«Questo episodio dimostra cosa significhi muoversi con i mezzi pubblici a Palermo dopo una certa ora – dice Domenico Camilleri, presidente di Filiis Palermo – A bordo c’erano tante persone, eppure nessuno ha parlato».
Camilleri denuncia come questa situazione si ripeta ormai da tempo: «Questo non è vivere, è sopravvivere. Quando usare i mezzi pubblici significa sentirsi in pericolo, allora significa che qualcosa non sta funzionando. Bisogna garantire sicurezza reale e continua, specialmente nelle fasce notturne, prima che episodi come questo si trasformino definitivamente nella normalità».