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reportage

Le stelle, la scuola d’avanguardia e gli stranieri che si innamorano di Isnello: il futuro è sulle Madonie

Scuola a emissioni zero e progetto Itinera: il paese punta su sostenibilità, cultura, artigianato e osservazione del cielo

09 Dicembre 2025, 11:15

Le stelle, la scuola d’avanguardia e gli stranieri che si innamorano di Isnello: il futuro è sulle Madonie

L’anno scorso sono nati solo cinque bambini. Eppure, a settembre, a Isnello, è stata inaugurata la scuola più all’avanguardia della Sicilia. Il bellissimo istituto comprensivo a emissioni zero e gli altri progetti finanziati per diversi milioni di euro con un bando per la rigenerazione dei piccoli borghi sono, almeno nelle intenzioni, una strategia per attrarre più abitanti nel paese, che ad oggi conta 1400 residenti, sulla carta, per la maggior parte anziani.

Il tour delle nuove grandi e piccole opere del comune circondato dai boschi delle Madonie inizia da una struttura nuova di zecca in piazza Mazzini, che coordinerà le attività di valorizzazione del comune. Una serie di percorsi, da quello geologico a quello astronomico a quello artistico e di rivalutazione dell’artigianato locale, con un progetto che non a caso si chiama “Itinera” e che ha come obiettivo principale, quello di dare la possibilità ai cittadini di continuare a vivere in un’area interna come questa, apparentemente svantaggiata e soggetta a spopolamento, ma anche di attrarre nuovi abitanti: cresce infatti il numero di stranieri che sceglie la pace di questi luoghi.

«C’è grande interesse da parte di cittadini nordeuropei ad acquistare casa nelle Madonie – racconta il sindaco Marcello Catanzaro - ne abbiamo vendute una ventina negli ultimi tempi». Polacchi, americani, tedeschi principalmente, molti dei quali, potendo lavorare da remoto, desiderano scappare dalle grandi città affollate, in cui è più difficile intrattenere relazioni profonde con le persone. «Gli stranieri si innamorano di questi luoghi, dove i costi sono bassi e la qualità della vita è alta», dice il sindaco. Qui non si comprano le case a un euro ma le abitazioni costano poco, senza dimenticare che Isnello si trova in un punto strategico tra il mare di Cefalù e la montagna di Piano Battaglia.

Non si punta però a un turismo di massa ma di nicchia: «Personalmente sono convinto che l’investimento più importante sia in attività culturali – sostiene Catanzaro - che forse non sembrano dare riscontro nell’immediato ma che nel lungo periodo sono vincenti». Questa è la visione che guida la logica degli investimenti nel piccolo comune montano, a partire dalla nuova scuola, costata circa 3,5 milioni di euro, che al momento ospita circa 65 bambini fra materna, elementari e medie, ma il cui progetto all’avanguardia vuole dimostrare che non bisogna necessariamente andare via dai piccoli centri per usufruire di servizi innovativi. Si tratta di una struttura che vanta ogni certificazione di rispetto ambientale, costruita sulle macerie di un vecchio istituto del quale persino il materiale di demolizione è stato riutilizzato, dopo essere stato trattato, per i lavori pubblici della cittadina. «La scuola è nata da un progetto partecipativo durato un anno – spiega il sindaco – abbiamo chiesto ai bambini quali fossero i loro desideri e li abbiamo realizzati nell’architettura interna».

Dai disegni dei più piccoli lo staff di progettazione ha ricavato un istituto che rispetta tutti i criteri della sostenibilità ambientale e fa venire voglia anche agli adulti di tornare sui banchi. Uno dei desideri realizzati è stata la lavagna-lucernario, un imbuto capovolto che oltre a essere un bellissimo elemento architettonico, permette ai ragazzi di imparare i rudimenti dell’astronomia, grazie a un protocollo di intesa con Gal Hassin, il centro astronomico che si trova appena fuori il paese e a cui si devono importanti scoperte, fra cui quella recentissima dell’asteroide “2025 QK3”. «Quest’anno Isnello ha partecipato al raduno internazionale dei cieli bui – racconta il sindaco - perché qui l’assenza di inquinamento luminoso rende il nostro territorio ideale per l’osservazione dei corpi celesti e puntiamo a portare la manifestazione nel nostro comune». Dopo aver creato le infrastrutture, l’obiettivo è ora creare opportunità di lavoro. «È necessario avviare un processo virtuoso per cui le tradizioni e le attività artigianali locali vengano rivalutate e diventino attività, soprattutto per i giovani», sostiene Catanzaro. Affinché andare via dai piccoli centri diventi una scelta e non una necessità di sopravvivenza.