Sorrisi in corsia
Tre amici di legno per trasformare la paura in stupore
I Balabù entrano nel reparto di Pediatria dell’Umberto I portando un soffio di leggerezza. Un dono che abbraccia i bambini e accompagna le loro cure con dolcezza
Un sorriso che accompagna la cura: è questo il cuore dell’iniziativa che ha portato l’associazione Il Sorriso che Vorrei a donare tre BABALÙ al reparto di Pediatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Un gesto semplice, ma capace di trasformare un momento difficile in un’occasione di leggerezza per i piccoli pazienti e per le loro famiglie.
La consegna è avvenuta alla presenza del direttore medico di presidio Paolo Bordonaro e della direttrice del reparto, Alessandra Burgo, che hanno accolto con gratitudine i coloratissimi portaflebo a forma di animale. Non semplici strumenti, ma veri compagni di avventura per i bambini: oggetti che uniscono terapia e gioco, funzionalità e immaginazione, aiutando a rendere più lieve la permanenza in ospedale.
A raccontare come è nato il progetto è Antonio Ranno, segretario e tesoriere dell’associazione, che ne sintetizza l’essenza con poche parole: «Volevamo portare un momento di sollievo ai bambini ricoverati. In Pediatria un sorriso, a volte, vale quanto una medicina».
I BABALÙ sono frutto della creatività dei volontari clown dell’associazione Portatori Sani di Sorriso di Galatina. Realizzati in legno naturale, con colori atossici e ruote robuste, sono pensati per muoversi in sicurezza e per trasformarsi in piccoli compagni da trainare, grazie a una coda che permette ai genitori di guidare i bambini durante gli spostamenti. Quando Il Sorriso che Vorrei ha visto questi strumenti, non ha avuto dubbi: acquistarne tre e donarli alla Pediatria di Siracusa, per offrire ai piccoli pazienti un’esperienza più serena.
Il presidente Mauro Cacace e la vicepresidente Sonia Salamone descrivono il potere di questi oggetti con un’immagine semplice e toccante: «Nel momento della flebo molti bambini si agitano, piangono. Il BABALÙ riesce a cambiare quell’istante: diventa un amico, un gioco, un rifugio.» Mentre il bambino si concentra sul suo nuovo «animaletto», anche il personale sanitario trova un aiuto concreto per rendere le procedure meno traumatiche.
Il direttore Bordonaro e la direttrice Burgo hanno sottolineato come queste piccole presenze colorate abbiano un impatto reale sul percorso di cura: «Supporti come questo aiutano a ridurre l’ansia e la resistenza alle cure. È un gesto che mostra attenzione e umanità.»
Un ringraziamento condiviso anche dai volontari dell’associazione, rappresentati dalla consigliera Vanessa Di Benedetto, che hanno rivolto parole di stima a chi lavora ogni giorno per rendere il reparto un luogo accogliente: «Per noi è un onore contribuire, anche solo un po’, a creare un ambiente più vicino al mondo dei bambini.»
Così oggi, tra corsie e camici, tre piccoli BABALÙ iniziano il loro viaggio accanto ai bambini, portando con sé un pizzico di magia e la promessa di un sorriso in più.