Lavori pubblici
Barcellona Pozzo di Gotto: il Monastero dei Basiliani diventerà un polo culturale
L’ex monastero dei Basiliani in dirittura d’arrivo, 4,99 milioni di euro per restaurare la storica facciata e trasformarlo in polo culturale; prosegue il restauro della chiesa di San Basilio con 1,4 milioni di euro.
L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi direttamente dal sindaco Pinuccio Calabrò a seguito di un sopralluogo al complesso dell’ex Monastero dei Basiliani. Accompagnato dall’architetto Baldo, il primo cittadino ha verificato di persona l’avanzamento dell’intervento di riqualificazione, con particolare attenzione al restauro della storica facciata, iconica nel panorama urbano di Barcellona Pozzo di Gotto. I lavori entrano adesso nella fase finale.
L’opera, finanziata con 4.990.000 euro nell’ambito dei fondi per la Rigenerazione Urbana, consentirà di restituire alla città uno dei suoi luoghi più rappresentativi. La riqualificazione dell’ex monastero costituiva infatti una delle priorità del programma amministrativo di Calabrò, se non altro per il pregio storico, artistico e architettonico del bene. Il complesso monastico è destinato a diventare in futuro un polo culturale di riferimento, ospitando un museo, un centro di documentazione e una sala convegni. L’Amministrazione ha espresso un ringraziamento all’ufficio tecnico comunale, coordinato dall’ingegnere Alessandro Sapienza, per il lavoro svolto.
Prosegue anche l’iter per il restauro della chiesa di San Basilio, finanziato con 1 milione e 400mila euro. Un rappresentante del Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche ha già incontrato i progettisti, l’arciprete Tindaro Iannello e i tecnici incaricati per definire gli adeguamenti del progetto, avviato ufficialmente lo scorso ottobre. Il complesso monastico che oggi domina il quartiere Immacolata sorse nel periodo compreso tra il 1776 e il 1791, dopo che l’antico insediamento di Gala, fondato nel 1105, fu abbandonato a seguito di frane e terremoti. La soppressione degli ordini religiosi nel 1866 interruppe la vita monastica e, nei decenni successivi, il bene subì spoliazioni e usi impropri che ne accelerarono il declino.