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Il delitto

Garlasco, le rivelazioni shock su Sempio a "Mattino 5": il Dna e le celle del cellulare il giorno dell'omicidio Poggi

Il caso Garlasco torna sotto i riflettori: perizie genetiche, tracciamento dei movimenti e lo scontro in studio su Sempio e Stasi

Luigi Ansaloni

10 Dicembre 2025, 16:55

Chiara Poggi

Chiara Poggi

Il caso di Garlasco torna sotto i riflettori grazie a uno speciale di Mattino Cinque, che riprende il filo delle perizie genetiche e della ricostruzione dei movimenti di Andrea Sempio nel giorno dell’omicidio di Chiara Poggi.

In studio il confronto si accende subito. Grazia Longo rimarca un punto dirimente: il DNA trovato sull’Estathé è attribuito ad Alberto Stasi e, nei reperti finora esaminati, non emerge alcun profilo riconducibile a un “assassino ignoto”. “Chi sosteneva che nella pattumiera ci fosse il DNA dell’assassino ha smesso di dirlo quando è emerso che fosse di Stasi”, osserva.

Federico Brindisi replica incastonando l’Estathé in una scansione temporale definita “inverosimile”, mentre Elisabetta Cametti evidenzia che “l’unico DNA emerso dal corpo di Chiara sarebbe quello di Sempio”.

Longo ridimensiona: quel dato sarebbe riferibile alla linea maschile familiare, dunque non individualizzante. Brindisi insiste: “Non credo che il trisavolo di Sempio frequentasse casa Poggi”, obiezione alla quale Longo controbatte sostenendo che proprio ciò conferma la natura non identificativa del campione.

Sul piano tecnico, Enrico Fabbri precisa che le analisi restringono il novero a una quota limitata della popolazione. In ambito processuale, Massimo Gallo richiama il possibile peso dell’incidente probatorio come “forma anticipata di prova”, che — a suo dire — escluderebbe Stasi e includerebbe il gruppo familiare di Sempio.

La trasmissione entra nel vivo con l’inviato Emanuele Canta, che ripercorre gli spostamenti di Sempio attraverso i dati di aggancio alle celle telefoniche: alle 9.00 il cellulare si collega al settore 2 della cella Santa Lucia; alle 9.58 torna sul medesimo settore, nei pressi dell’abitazione. Se Sempio si fosse recato a Vigevano, sostiene Canta, il dispositivo avrebbe agganciato un’altra porzione di rete. La sua conclusione è netta: “È evidente che non potesse essere a Vigevano”.

Longo solleva dubbi sull’affidabilità della tecnologia nel 2007 e sulle possibili sovrapposizioni di celle. Federica Panicucci ribatte che il principio di funzionamento resta invariato. “Ci sono punti di vista”, concede Longo, “ma anche fatti oggettivi”, chiude Panicucci.

Ne emerge un racconto televisivo che rimette in discussione certezze e interpretazioni, riportando il caso Garlasco al centro del dibattito pubblico, tra scienza forense, diritto e percezione mediatica.