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Diagnosi errata e paziente morto l’Asp paga risarcimento milionario
L’Azienda verserà 1.388.000 euro agli eredi di un paziente. Fatti avvenuti a Castelvetrano
Si è definita nei giorni scorsi, con apposita delibera del commissario straordinario Sabrina Pulvirenti, una lunga vicenda giudiziaria, avviata dai familiari di un uomo deceduto nel gennaio 2016 dopo essersi rivolto al Pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano. L'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani è stata condannata a risarcire ai familiari della vittima con la somma di 1.388.000 euro.
La decisione del Tribunale civile è del 21 giugno 2025, ma solo adesso può avvenire la liquidazione dell'importo in seguito ad un provvedimento aziendale. I giudici avevano accertato l’errore diagnostico dei sanitari in servizio e la sussistenza del nesso causale con la morte del paziente, condannando l’azienda sanitaria.
I fatti oggetto di questo procedimento giudiziario risalgono al 15 gennaio 2016: Filippo Catanzaro, artigiano di 47 anni molto noto a Castelvetrano, si era presentato al Pronto soccorso dell’ospedale castelvetranese segnalando un malessere. I sanitari in servizio nell'area di emergenza del Vittorio Emanuele II lo hanno sottoposto ad un elettrocardiogramma, che ha però dato esito negativo. Al ritorno a casa l'uomo ha continuato a sentirsi male ed è stato richiesto l'intervento di un'ambulanza del servizio 118. Ma dopo un'ora circa è morto prima che l'ambulanza lo riportasse in ospedale.
La causa civile era stata preceduta da un procedimento penale, archiviato nel 2022 per mancanza di indizi e da richieste di mediazione. I familiari, assistiti dagli avvocati Salvatore Galluffo e Vito Scalisi, hanno poi promosso due distinti giudizi civili, successivamente riuniti. La sentenza dello scorso giugno, dopo le richieste risarcitorie avanzate dai legali della vittima, ha riconosciuto indennizzi differenziati ai 5 fratelli dello sfortunato artigiano, alla moglie e ai figli del defunto, per una somma complessiva di 1.388.000 euro, oltre interessi e spese legali. Il Tribunale ha inoltre condannato l’Asp al pagamento delle spese di lite, liquidate in oltre 29mila euro. L'Asp non ha presentato appello alla sentenza, ritenendo che non sussistevano fondati motivi di censura avverso tale pronuncia. Il risarcimento è adesso contenuto nella determina firmata nei giorni scorsi del commissario straordinario.