Il delitto
Sempio, spunta il disegno misterioso su Chiara Poggi: caso ad una svolta, possibili moventi e gli ultimi giorni della vittima
Il diario delle ultime ore di Chiara Poggi: tabulati telefonici, registri antifurto e chiamate sospette che riaprono le indagini e suggeriscono un possibile movente legato a video intimi
Il disegno di Sempio su Chiara Poggi
Come Chiara Poggi trascorse gli ultimi giorni? Che cosa accadde la sera precedente all’omicidio? Il settimanale Oggi, incrociando le principali testimonianze, i tabulati telefonici e i dati dell’antifurto, ha ricostruito i movimenti della giovane vittima del delitto di Garlasco, delineando una sorta di diario delle ore e dei giorni che precedettero il 13 agosto 2007.
L’ultima settimana
Secondo il racconto di Alberto Stasi, “ci siamo visti tutti i giorni, ma non per l’intera giornata”. Eppure, dall’analisi congiunta delle deposizioni, dei registri delle chiamate e dei sistemi di allarme, emergono ampi intervalli in cui lui non si presenta e si fa sentire di rado. Su 14 pasti, i due ne condividono forse quattro. Stasi rientra da Londra la sera di sabato 4 agosto. Dall’alba di domenica 5 Chiara è sola in casa. La mattina i due parlano al telefono per circa venti minuti. “Sono andato a casa sua verso le 15.30 circa,” afferma Stasi, “e mi sono trattenuto sino alle 19.30 circa”.
Aggiunge che Chiara, “anche se avrebbe preferito che io mi fermassi di più quella sera, era comunque contenta di questa opportunità e quindi non si è arrabbiata”. Lei resta sola, pur avendo timore. Martedì 7 agosto, continua Alberto, “non ho visto Chiara per tutto il giorno” e non la chiama mai. Alle 17.42 e alle 17.50 arrivano alla villetta due chiamate dal numero di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara: la prima dura 2 secondi, la seconda 8. Quella sera, alle 19, Alberto sostiene di avere un colloquio a Milano.
Un’ex collega universitaria, impiegata nella stessa azienda, riferisce: “Dopo il colloquio ho incontrato velocemente Alberto nei corridoi e lo stesso visibilmente felice mi informava che da settembre sarebbe diventato un mio collega”. Lavoro a settembre, laurea a ottobre. Alle 20.23 il primo contatto con la fidanzata: una telefonata di 23 secondi. Più tardi si presenta a casa di Chiara con pigiama e un DVD: “Finito il film siamo andati a dormire, io nel letto del fratello e Chiara nel suo”.
Secondo Stasi, la ragazza “non aveva voglia di aprire il divano letto matrimoniale che hanno in casa”. Nella notte tra il 10 e l’11 agosto, con i genitori di lui in viaggio, Alberto dorme da Chiara: sarà l’ultima notte insieme. L’11 mattina rientra a casa per accudire il cane Yura; la sera i due passeggiano a Pavia. Tornati da lui, Chiara preferisce rientrare nella villetta di via Pascoli per occuparsi dei gatti. Domenica 12 la giovane fa visita alla nonna in casa di riposo, come confermato da più testimoni; nel pomeriggio è con Alberto, impegnato a scrivere la tesi. In serata tornano a casa di lei per cenare insieme e lui lascia la villetta intorno all’una. Lunedì 13 agosto, verso le 9.30, si consuma la tragedia.
Le nuove piste investigative
Diciotto anni dopo, la Procura di Pavia tenta una rilettura della vicenda ipotizzando un diverso responsabile, indagato per omicidio volontario in concorso. Secondo quanto riferito da Ore 14 (Rai2), gli inquirenti avrebbero delineato un possibile movente che intendono rendere noto in primavera, alla chiusura delle nuove indagini. Andrea Sempio, nel frattempo, non si farà interrogare fino al termine dell’inchiesta. Rimane sullo sfondo la questione della cosiddetta “impronta 33”.
Le chiamate di Sempio
Agli occhi degli investigatori risultano sospette le due telefonate del 7 agosto — e quelle dell’8 — al fisso di casa Poggi, quando Chiara era sola. Gli inquirenti si chiedono se la ragazza possa aver subito attenzioni indesiderate o se sia diventata scomoda per aver appreso un segreto legato al proprio giro di conoscenze. “Un altro possibile movente – ipotizza Ore 14 Sera – potrebbe essere poi legato all’esistenza nel PC della 26enne di alcuni suoi video intimi con Alberto Stasi messi in sicurezza da lei stessa in una cartella ad alta protezione due mesi prima del delitto, come se la ragazza avesse avvertito l’esigenza di innalzare la soglia di guardia sulla sua intimità.
Sempio insieme a Marco e agli altri suoi amici utilizzava il computer di Chiara per giocare ai videogame, potrebbe aver visto quei video ed essere poi scaturito un litigio fra lui e Chiara per questo motivo?”.
Un’ulteriore coincidenza, segnalata da investigatori privati che per primi avevano puntato l’attenzione su Sempio, riguarda il 17 dicembre 2014, giorno della condanna di Stasi: in quella data Sempio pubblica sui social come immagine un disegno che ritrae due ragazzi in un momento di intimità su un letto, somiglianti — secondo tale lettura — a Chiara e Alberto, accompagnato da una frase tratta dal Piccolo Principe, libro prediletto di Stasi: “non dimenticare il mio segreto”.