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L'inchiesta

Catania, raffica di infezioni all'occhio dopo l'intervento per la cataratta: ci sono tre indagati, disposta la superperizia

La procura del capoluogo etneo ha conferito incarico a un collegio di quattro consulenti. L'accusa è di lesioni, ma l'inchiesta è ancora in fase embrionale

Laura Distefano

11 Dicembre 2025, 16:45

20:07

Cataratta, dopo l’infezione all'occhio anche il distacco della retina

 

C'è anche un paziente proveniente da Vibo Valentia, in Calabria, fra le trenta persone di diverse province siciliane colpite da una grave infezione da Enterococcus faecalis dopo l'intervento di cataratta eseguito lo scorso 15 ottobre in un centro oculistico catanese. La procura di Catania ha iscritto tre persone nel registro degli indagati. Sono i due oculisti Salvatore e Antonio Randazzo (padre e figlio) e la direttrice sanitaria della struttura Valentina Di Maria. L'ipotesi di reato è lesioni. Ma siamo ancora in una fase embrionale dell'inchiesta. Gli indagati, come hanno già reso noto qualche settimana fa in una nota stampa, stanno collaborando attivamente con la magistratura con l'obiettivo comune di poter comprendere l'origine del cluster infettivo.

 

Per far luce sulla drammatica vicenda (alcuni pazienti hanno avuto come effetto anche la perdita della vista dall'occhio operato), la procura ha deciso di disporre la nomina di un collegio peritale di super esperti. Ieri mattina, la pm Alessandra Russo ha conferito l'incarico a quattro consulenti: il medico legale Cristoforo Pomara, la specialista in oculistica Vincenza Maria Elena Bonfiglio, la specialista in igiene Margherita Ferrante, la microbiologa Teresa Maria Assunta Fasciana. «I consulenti - è scritto - dovranno leggere gli atti dell'indagine, eseguire l'ispezione alla clinica, acquisire tamponi, prelievi, reperti su strumentazione, farmaci e contenitori, rifiuti e su ogni altro oggetto utilizzato per gli interventi» e analizzare anche «la documentazione medica acquisita nelle altre strutture sanitarie» a cui i trenta pazienti, indicati come parte offesa, si sono rivolti a seguito dell'infezione contratta dopo l'operazione di cataratta.

 

La super perizia servirà a determinare «la situazione igienico-sanitaria» con la «correttezza dei protocolli igienico-sanitari», «la correttezza della documentazione prodotta dalla struttura in relazione agli interventi eseguiti», «la correttezza delle visite e degli interventi eseguiti» e, infine, «la tempestività dei controlli».

 

Anche gli indagati e alcune parti offese hanno nominato dei consulenti di parte. I Randazzo, difesi dall'avvocato Pietro Granata, hanno conferito l'incarico a due periti, il medico legale Lucio Di Mauro e il medico igienista sanitario Paola Nunzia Rita Pesce. La direttrice Di Maria, difesa dall'avvocato Ivana Cristina Biancoviso, ha invece nominato l'infettivologo Francesco Zipper.