i controlli
Gela, cantiere sotto sequestro: tre lavoratori “in nero”, maxi sanzione e stop ai lavori
Un blitz dell’Ispettorato del Lavoro di Caltanissetta ha scoperchiato falle gravi: dalla mancata nomina dell’Rspp all’assenza del Dvr
Una scala che si interrompe due piani più in su, il vuoto a bordo impalcatura e il rumore metallico di un martello che rimbalza contro i tubi del ponteggio. Quando gli ispettori varcano l’ingresso del cantiere, a Gela, è metà mattina del 05 dicembre. In quota, tre operai si muovono veloci. Tutti e tre sono al lavoro, ma nessuno di loro risulta assunto. In poche ore scatta il provvedimento più severo: sospensione dell’attività imprenditoriale e una sanzione che, tra irregolarità nei rapporti di lavoro e violazioni sulla sicurezza, arriva a circa 40.000 euro. È l’esito del controllo eseguito dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caltanissetta. A mettere i sigilli non sono soltanto le assunzioni mancate: il quadro che emerge parla di assenza del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), visite mediche e formazione mai effettuate, parapetti non predisposti sui ponteggi. Il cantiere si ferma, e non per poco.
Un controllo che fotografa un problema più grande
L’episodio di Gela non è una meteora. Nel 2025 in tutta la Sicilia le ispezioni in edilizia hanno moltiplicato sospensioni e sanzioni per lavoro sommerso e carenze di sicurezza. Operazioni analoghe, da Palermo a Messina fino ad altre province dell’Isola e del Paese, hanno portato a stop immediati dei cantieri e a maxisanzioni, spesso proprio per la combinazione esplosiva tra “nero” e violazioni antinfortunistiche. A giugno, per esempio, controlli a tappeto nella provincia di Caltanissetta hanno fatto scattare denunce, sanzioni per 170mila euro e 4 sospensioni: tra le contestazioni, ponteggi non a norma, lavoratori in nero, mancata formazione e visite mediche. A Messina, nel corso dell’“Operazione STOP”, sono stati sospesi cantieri dove il 100% dei lavoratori ispezionati risultava irregolare. Segnali che compongono un mosaico: l’edilizia resta un fronte caldo per sicurezza e legalità.