Le indagini patrimoniali
"Game over" per l'ex pentito delle scommesse, il piano (fallito): «Tutto quello che posso avere in crypto per me è oro»
Il patrimonio sequestrato a Fabio Lanzafame si allarga da Siracusa alla Romania. Ecco le intercettazioni che lo hanno incastrato. E lo sdegno anche nei confronti delle Istituzioni: «Questo Stato di merda mi ha distrutto tutto»
La collaborazione con la giustizia è una scelta radicale. Non ci sono mezze misure. E, a quanto pare, Fabio Lanzafame - uno dei massimi esperti del gaming online illecito dell’isola - non è stato ligio alle regole. Almeno questo è quello che emerge dalle pagine del provvedimento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania che ha portato al sequestro di un patrimonio stimato dagli investigatori in oltre 40 milioni di euro fra immobili e aziende, sparse fra l’Italia e la Romania. Il game over, cioè la revoca, della collaborazione è arrivato il 26 ottobre 2022. Tre anni dopo il Gico ha eseguito il sequestro firmato dal collegio presieduto dalla giudice Maria Pia Urso, che ha analizzato un compendio probatorio imponente. Ma il passo falso lo ha fatto lo stesso ex pentito con le scommesse che ha fatto arricchire i Placenti di Lineri, i bookmakers dei Santapaola-Ercolano, e Massimo Salvo ‘u carruzzeri del clan Cappello di Catania. Tre anni fa, Lanzafame mentre parlava al telefono ha manifestato preoccupazione per quello che potesse accadere al suo portafogli: «Quindi loro dicono "questi soldi perché?" e quindi dicono: Fabio questi soldi da dove cazzo ce li ha? Questo è il discorso: Dove ce li ha? Non è possibile... Stanno cercando di capire io da dove ho soldi... Perché... lo dice... Lo Stato ti ha sequestrato tutto e... Ma se ti ha sequestrato tutto... Tu in questi quattro anni... Come vivi? Come hai questi soldi? Da dove li prendi? Cose.. Cioè non riescono a capire. Capito? Questo è il problema». Con questo tarlo, Lanzafame ha spiegato al figlio, siamo sempre nel 2022, che sarebbe stato di fondamentale importanza convertire i contanti in cryptovalute al fine di evitare possibili interventi giudiziari: «Ho tutto quello che posso avere in crypto monete per me è oro in questo momento».
Il Tribunale poi ricostruisce «le modalità utilizzate dal Lanzafame per occultare la grande quantità di denaro contante». L’uomo, che è riuscito a comprare un mega appartamento a Ortigia a Siracusa, avrebbe «effettuato versamenti sino a mille euro al giorno - al fine di non essere identificato - così da riciclare fino a un ammontare complessivo di 35mila euro alla settimana». A casa della compagna a Gallarate, in provincia di Varese, le fiamme gialle nella primavera del 2022 hanno eseguito una perquisizione e hanno trovato e sequestrato 11.500 euro. La procura per questi soldi rinvenuti ha contestato a Lanzafame il reato di autoriciclaggio dei fondi illeciti provento di gioco e delle scommesse illegali. Il gip ha convalidato il sequestro. Il Tribunale di Prevenzione ha citato parte di quel provvedimento in cui è evidenziato «come il denaro rinvenuto nella disponibilità del proposto risultasse del tutto ingiustificato rispetto alla condizione economica» del programma di collaborazione. L’uomo dal 2020 ha ricevuto il sussidio di 900 euro mensili. Somme che non hanno potuto giustificare quelle cifre trovate a Gorizia. Ed è stato dopo questo sequestro di soldi che la Commissione centrale ha deciso di buttare Lanzafame fuori dal programma di protezione.
In un passaggio di un'intercettazione l'ex pentito delle scommesse ha mostrato la totale lontananza dalle Istituzioni che lo hanno accolto: «Sto Stato Italiano di merda, mi ha distrutto tutto». Ora vedremo come si difenderà nel processo di Prevenzione che comincerà l’11 marzo prossimo.