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Etna: riapre il rifugio Brunek, riferimento nel versante Nord del vulcano. I nuovi gestori: «Abbiamo lavorato sodo, siamo pronti»

A sei anni dalla chiusura, riparte l'attività di uno dei luoghi più amati dagli appassionati del vulcano. Ad aggiudicarsi la concessione trentennale del Comune di Linguaglossa tre imprenditori

Salvo Catalano

13 Dicembre 2025, 20:06

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rifugio brunek

Rifugio Brunek, Etna Nord

Dopo sei anni, riapre il rifugio Brunek, a quota 1450 metri sul versante Nord dell'Etna, uno dei punti di riferimento più noti e apprezzati per gli appassionati della montagna. Dopo gli interventi di manutenzione a opera del Comune di Linguaglossa con fondi regionali, l'amministrazione locale ha lanciato un bando per la concessione trentennale. Ad aggiudicarselo sono stati tre imprenditori: i catanesi Marco Fiore e Antonio Barbera, e Franco Puglisi, di Linguaglossa. La riapertura è prevista per il prossimo sabato, 20 dicembre. 

Il rifugio si trova lungo i tornanti della strada Mareneve, a qualche centinaio di metri dal bivio per Piano Provenzana, e a ridosso della pineta Ragabo, meta costante di escursionisti e amanti della montagna, in estate e in inverno. La prima versione della struttura fu costruita nel 1950. Era conosciuta come «casa dei francesi», perché era usata come supporto al villaggio magique, poco più sotto, che ospitava soprattutto gruppi d'Oltralpe. Oggi le casette del villaggio sono tristemente abbandonate e in parte nascoste dalla vegetazione. Nel 1986 il rifugio viene ricostruito grazie a un finanziamento regionale e cambia nome, diventa Brunek, come la ditta che ne curò la ristrutturazione. Dal 1987 al 2019 la gestione è in mano alla società Stel. Ma sei anni fa, il Comune di Linguaglossa, proprietario dell'immobile, interrompe la concessione per morosità. Risultavano diecimila euro di canone non pagato. Ne nasce un contenzioso, ancora in atto.

Nel 2023 il Comune etneo ottiene un finanziamento di 58mila euro dall'assessorato regionale al Turismo per la riqualificazione del rifugio. Ultimati i lavori, lancia il bando dal valore complessivo di 136mila 590 euro. In presenza di più offerte, l'aggiudicazione viene decisa mediante asta a rialzo tra i partecipanti. A vincere - con un'offerta di 22.800 euro annui - sono i tre soci Marco Fiore, catanese, titolare di un catering e di una nota scuola per bar man; l'architetto Franco Puglisi,di Linguaglossa, fratello dell'ex sindaco Salvatore; e Antonio Barbera, imprenditore nel settore della telefonia. Il canone mensile da pagare sarà quindi di 1.900 euro, per 29 anni. Nel 2019, quando la concessione con la società Stel, venne sciolta, il canone era di mille euro l'anno. 

«Abbiamo lavorato sodo - spiega Puglisi - la struttura è pronta, con tre camere doppie e una nuova suite al piano terra da 4/6 posti in cui abbiamo azzerato le barriere architettoniche. Per farlo, abbiamo portato il bar al primo piano dove ci hanno autorizzato una nuova tettoia in legno nella terrazza. E abbiamo pulito lo spazio esterno di pertinenza della struttura, un piccolo pezzo di boschetto che sarà utile nella stagione estiva». Il rifugio sarà dedicato quindi a ospitalità, bar e ristorazione veloce. «Durante i lavori - conclude - ci sono già venuti a trovare gruppi di motociclisti da tutta la Sicilia che non vedono l'ora di tornare a fare tappa al rifugio».