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Enna, cambio al vertice della Questura: chi è Incognito, l’investigatore che ha dato la caccia ai Lo Piccolo
Un profilo operativo, una provincia tra le più sicure d’Italia e una staffetta istituzionale che ridisegna gli equilibri della Polizia
Una porta di legno, la targa lucida di un ufficio che cambia nome, il brusio dei corridoi prima di una riunione di coordinamento. È qui che prende forma il passaggio di consegne: da Salvatore Fazzino a Cono Incognito. Non è un semplice giro di poltrone: è l’arrivo, a Enna, di un investigatore che ha conosciuto la Palermo delle grandi catture e i tavoli più sensibili del contrasto a Cosa Nostra, e la partenza verso Ragusa di un dirigente che nell’ultimo anno ha lasciato numeri chiari sul fronte della sicurezza. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha ufficializzato l’avvicendamento: Incognito Cono è il nuovo Questore della provincia ennese; Fazzino assume lo stesso incarico a Ragusa.
Un cambio al vertice che parla di continuità (e di metodo)
L’avvicendamento non nasce nel vuoto. La provincia di Enna viene da un ciclo operativo intenso e, al tempo stesso, da indicatori che la collocano tra i territori più sicuri d’Italia. Nell’ultimo anno monitorato, la provincia risulta nelle retrovie della classifica nazionale dell’Indice della criminalità del Sole 24 Ore (tra le più sicure in Sicilia), elemento che non cancella le criticità ma delinea un contesto peculiare: qui l’azione delle forze dell’ordine si misura più con reati diffusi, racket residuale e nuove vulnerabilità sociali (come la violenza di genere) che con numeri di macro-criminalità tipici delle aree metropolitane.
Sotto la guida di Fazzino, nel periodo celebrato per il 173° anniversario della Polizia di Stato (aprile 2025), i dati operativi della Questura di Enna hanno registrato: 74 arresti, 499 denunciati, 39.683 persone controllate, 15.878 veicoli verificati, 57 armi sequestrate; per il fronte mafioso, 18 soggetti denunciati di cui 8 arrestati; sullo stupefacente, 37 denunciati (di cui 19 arrestati) e 26 segnalazioni per uso personale. Sono numeri che definiscono il perimetro del lavoro che Incognito eredita e dovrà orientare.
Chi è Cono Incognito: l’investigatore formato tra Palermo, la Squadra Mobile e lo SCO
Il nuovo vertice della Questura di Enna arriva con un profilo operativo robusto. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza nel 1993, Cono Incognito entra in Polizia di Stato e inizia il percorso a Palermo, tra Commissariati cittadini e la direzione del Commissariato di Termini Imerese. Nel 2000, con decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile, viene nominato commissario straordinario del Comune di Caccamo sciolto per infiltrazioni mafiose: un incarico amministrativo che incrocia direttamente l’esigenza di bonifica istituzionale in un’area ad alta sensibilità.
Il passaggio cruciale è il 2001: l’assegnazione alla Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo. Qui Incognito prende parte a operazioni che culminano nella cattura di latitanti eccellenti, tra i quali i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Per quelle attività riceve la promozione per merito straordinario alla qualifica di Primo Dirigente. Sono anni che affinano un metodo: investigazione paziente, lavoro interforze, attenzione ai fiancheggiatori, uso intelligente delle banche dati e della sorveglianza del territorio.
Dopo la stagione palermitana, Incognito approda alle strutture centrali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza: il Servizio Centrale Operativo (SCO) della Direzione Centrale Anticrimine, poi il Servizio Centrale di Protezione e il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale. Sono snodi che gli forniscono una prospettiva nazionale sui fenomeni mafiosi e sulle reti del crimine organizzato, oltre alla dimestichezza con i protocolli di protezione e con il coordinamento investigativo.
Nel 2024 Incognito viene designato vicario del Questore di Trapani: un incarico-ponte che vale come prova generale di direzione complessiva di una Questura. In quella sede, tra l’altro, si registra una serie di operazioni antidroga e antimafia condotte dal territorio trapanese e palermitano, contesto nel quale l’esperienza maturata in Squadra Mobile e allo SCO rappresenta un capitale operativo immediatamente spendibile.
Il passaggio di Fazzino a Ragusa: profilo e traiettoria
Per Salvatore Fazzino, il trasferimento a Ragusa è un ritorno nella provincia d’origine e l’avvio di un nuovo capitolo alla guida della Questura iblea. Nato a Modica il 31 maggio 1966, lauree in Giurisprudenza (1990) e in Scienze della Pubblica Amministrazione (2009), ingresso in Polizia nel 1985 con il 2° Corso Quadriennale, Fazzino ha maturato incarichi a Siracusa (tra cui il Commissariato di Ortigia, Ufficio Volanti, Capo di Gabinetto), a Trapani (Polizia Amministrativa), ad Acireale (dirigente del Commissariato), quindi alla Questura di Catania come Capo di Gabinetto (2016) e Vicario (2018). È Dirigente Superiore dal 12 ottobre 2023 e dal 1° marzo 2024 è stato Questore di Enna. Ora l’approdo a Ragusa: una provincia che negli indici recenti appare mediamente più sicura di molte realtà siciliane, ma con un tessuto economico e sociale dinamico che richiede attenzione alle infiltrazioni e alla criminalità diffusa.
La conferma dell’incarico a Ragusa è arrivata in queste ore anche sulla stampa locale, con una ricostruzione completa della biografia e con l’enfasi – non secondaria – sul legame con la comunità modicana. Il segnale, per il territorio, è quello di una direzione esperta nella gestione dell’ordine pubblico e nel coordinamento dei servizi.