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Opera diocesana di assistenza

Oda: il Tribunale di Catania concede le misure protettive. «Stoppati tutti i creditori»

Salvi solo i debiti da lavoro, dice il presidente Landi. L’arcivescovo Renna: «Il subentro di Sisifo formalizzato entro Natale»

Leandro Perrotta

16 Dicembre 2025, 06:00

Oda: il Tribunale di Catania concede le misure protettive. «Stoppati tutti i creditori»

Il presidente di Oda Adolfo Landi e l'arcivescovo Luigi Renna

Il Tribunale ha deciso: accolte le misure protettive richieste dall’Opera diocesana di assistenza (Oda). Il provvedimento è un «accoglimento totale di tutte le nostre richieste», afferma l’avvocato Adolfo Landi (a sinistra nella foto), presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione. Da ieri «nessun creditore può più procedere esecutivamente, ad eccezione naturalmente dei lavoratori», prosegue Landi. Che precisa: «Il provvedimento è “erga omnes”, uno stop nei confronti di tutti. Sono esclusi solo coloro che sono creditori per reddito da lavoro. Quindi compresi coloro che si sono dimessi per giusta causa o sono andati in pensione».

La decisione dà quindi avvio al piano di risanamento annunciato già questa estate con la procedura di affitto del ramo d’azienda, bando vinto dal Consorzio Sisifo. Oda ha debiti di oltre 50 milioni di euro nei confronti di Fisco e Inps, oltre a quelli verso i fornitori. Alle misure protettive si affianca la procedura di Composizione Negoziata della Crisi avviata in Camera di Commercio. «E preciso - conclude Landi - questa non è una procedura fallimentare».

La situazione resta però critica per i circa 300 dipendenti di Oda. Attendono ancora 9 mensilità di stipendio, e in questi giorni avrebbero dovuto ricevere la tredicesima. Ma per avere il saldo di almeno una retribuzione si dovrà attendere.

«Entro Natale», ha annunciato l’arcivescovo di Catania Luigi Renna (a destra nella foto) ieri a “L’intervista”, trasmissione di Filippo Romeo su ReiTv, dovrebbe avvenire il subentro formale di Sisifo nella gestione ordinaria (per un anno estendibile per un altro) del ramo sanitario di Oda. L’ente infatti assiste circa 1.500 persone, in buona parte disabili gravissimi, tramite una convenzione con l’Asp da oltre 16 milioni di euro l’anno. Secondo gli accordi, una volta formalizzato l’atto di affitto a Sisifo «si avrà la costanza dei pagamenti ai dipendenti. Ringrazio l’amministratore di Sisifo Rosario Alescio che sta lavorando alacremente, e i sindacati che sono collaborativi», ha specificato Renna. Sisifo, che ha già firmato un contratto preliminare, dovrebbe dare un anticipo di un milione di euro a Oda per consentire almeno un pagamento ai dipendenti.

Ma c’è di più: «Sisifo, come da me richiesto, ha già introdotto nel personale fisioterapisti e altre figure nell’organico di Oda». La «task force» di lavoratori specializzati in questi mesi di attesa della definizione formale dell’affitto ha assicurato il rispetto dei requisiti Asp per la tenuta della convenzione. «Per dare uno stipendio - ha aggiunto Renna - bisogna avere i soldi. L’Oda, per la leggerezza di chi l’ha guidata per decenni, non li ha». E l’arcivescovo accusa «il silenzio dei politici che hanno raccomandato vagoni di persone».