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il processo

Infermiera del Guzzardi di Vittoria condannata per peculato, pena ridotta in appello

Faceva assistenza domiciliare procurando i medicinali per i pazienti direttamente dai reparti

16 Dicembre 2025, 03:50

Ospedale Guzzardi

L'ospedale Guzzardi di Vittoria

Nel giugno dell'anno scorso era stata condannata con il rito abbreviato alla pena di due anni ed otto mesi di reclusione davanti al Tribunale di Ragusa per peculato. La Terza Sezione della Corte d'Appello di Catania, a cui si è rivolto l'avvocato difensore Santino Garufi, ha riformato la condanna pari adesso ad un anno e nove mesi di reclusione, pena sospesa, non menzione e, soprattutto, ha revocato l'interdizione dai pubblici uffici.

In primo grado il pm Ottavia Polipo aveva chiesto la condanna della donna a 4 anni e 6 mesi. L'infermiera, insieme ad una collega era finita agli arresti domiciliari nel settembre del 2017. Secondo la Procura della Repubblica di Ragusa le due donne lavoravano privatamente con l'assistenza domiciliare ai pazienti dimessi dall'ospedale "Guzzardi" di Vittoria, offrendo un servizio tutto compreso. Il paziente non doveva comprare nulla. Per l'accusa erano le infermiere a procurare i medicinali ed altri presidi direttamente dalla farmacia ospedaliera o dai reparti.

Per l'altra sanitaria nel luglio dell'anno scorso il Tribunale di Ragusa ha adottato la sanzione sostitutiva alla detenzione dopo la condanna a 4 anni di reclusione per peculato. Il collegio (presidente Andre Reale, a latere Gaetano Dimartino e Maria Rabini) ha disposto per la donna - in caso di condanna definitiva - la detenzione domiciliare speciale, ovvero 8 ore di lavoro, 4 di libertà ed il resto a casa ai domiciliari così come previsto dalla riforma Cartabia, articolo 20 bis del Codice. L'avvocato difensore, Santino Garufi ha fatto appello contro la sentenza di condanna di primo grado. La donna è stata assolta dall'accusa di esercizio abusivo della professione medica. Assolto il terzo imputato, un uomo di 62 anni, accusato di esercizio abusivo della professione di infermiere. Il pm Ottavia Polipo aveva chiesto la condanna della donna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e quella dell'uomo a 3 anni. A difendere il sessantaduenne è stato l'avvocato Giovanni Mangione.