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Gip

Il mistero della morte di Onorato: udienza il 21 gennaio

Un difetto di notifica fa slittare la decisione sulla richiesta di archiviazione avanzata dai pm. La moglie, l'ex eurodepitata Francesca Donato, si è opposta: non crede alla tesi del suicidio.

Redazione Palermo

17 Dicembre 2025, 15:49

15:55

angelo onorato e francesca donato

Angelo Onorato con la moglie Francesca Donato

Rinvio al 21 gennaio, per un difetto di notifica, per l’udienza davanti al gip che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte dell’imprenditore Angelo Onorato, trovato senza vita nella sua auto a Palermo, soffocato da una fascetta di plastica, il 25 maggio del 2024.

La procura ha chiesto l’archiviazione del caso ritenendo che si sia trattato di suicidio; la famiglia dell’uomo, che era sposato con l’ex eurodeputata Francesca Donato, si è opposta. Da qui la fissazione dell’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari.

Per i pm Onorato «risultava gravato da una situazione debitoria significativa, sia a titolo personale che attraverso le società a lui riconducibili» ed era «consumato dalle preoccupazioni». La On.Imm. la srl fondata e poi ceduta, presentava esposizioni per circa un milione e mezzo di euro. A ciò si aggiungevano pendenze fiscali, rateizzazioni con l’Agenzia delle entrate, contenziosi con fornitori e banche. In particolare vi è «una pretesa di 950 mila euro per una lottizzazione edilizia nel comune di Capaci», avevano scritto i pm dopo le indagini.

L’autopsia ha stabilito che l’imprenditore è deceduto «per arresto cardiocircolatorio dovuto ad asfissia da strangolamento», ma sul corpo «non sono stati rilevati segni riconducibili a colluttazioni», ha scritto la procura. Le analisi del Ris hanno poi individuato i soli profili genetici di Onorato e Donato.

Nessun indizio degno di nota anche dai tabulati telefonici, dalle verifiche sui dispositivi informatici, dai filmati di videosorveglianza lungo il tragitto compiuto dall’uomo in auto, secondo la Procura.

Anche le intercettazioni, durate mesi e che hanno coinvolto familiari, collaboratori, professionisti e imprenditori legati alla vittima, non avrebbero dato esiti: «Si sono rivelate prive di contenuti concretamente utili ai fini dell’individuazione di un possibile autore del delitto», si legge nella richiesta di archiviazione. La famiglia di Onorato però non crede alla tesi del suicidio.