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Il delitto

Garlasco, ore decisive per Sempio e Stasi: cosa può cambiare, la guerra delle perizie e l'attesa

Traccia genetica "non consolidata" e elenco di possibili vettori: la difesa di Sempio contesta la perizia e indica oggetti di trasferimento indiretto, mentre i consulenti di Stasi e la Procura valutano la compatibilità del DNA in vista dell'incidente probatorio.

Luigi Ansaloni

17 Dicembre 2025, 18:27

Andrea Sempio

Andrea Sempio

Una traccia genetica il cui esito, secondo i consulenti della difesa, “non è consolidato” e dunque “privo di valore scientifico”, e una relazione che elenca vari oggetti che Andrea Sempio, indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, potrebbe aver toccato in momenti diversi rispetto alla vittima nella villetta di via Pascoli a Garlasco.

È il fulcro delle osservazioni depositate dagli avvocati di Sempio, Liborio Cataliotti e Angela Taccia, che si avvalgono della genetista Marina Baldi e dell’ex poliziotto Armando Palmegiani, in vista dell’udienza di domani, giovedì 18 dicembre, nell’incidente probatorio che avrà come protagonista la perita genetista Denise Albani.

Nelle memorie difensive vengono segnalate diverse criticità relative alla perizia consegnata a inizio dicembre: oltre a mettere in discussione l’affidabilità del Dna attribuibile alla linea paterna di Sempio, vengono espresse riserve sulla componente biostatistica dell’elaborato.

La relazione evidenzia inoltre una conclusione dell’esperta Albani: l’impossibilità di stabilire se il profilo genetico rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi derivi da un contatto diretto o da un trasferimento indiretto attraverso un oggetto.

Proprio su questa ipotesi i consulenti di Sempio hanno predisposto un elenco di potenziali vettori di trasferimento, comprendente, tra l’altro, la tastiera del computer, il telecomando del televisore, un asciugamano del bagno e alcuni utensili presenti nella cucina dell’abitazione dei Poggi.

Parallelamente, la difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata, ha depositato tramite i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis le proprie valutazioni sulla perizia di Denise Albani, nominata dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito dell’incidente probatorio su Andrea Sempio, indagato in concorso (con Stasi o con ignoti) per il delitto di Garlasco.

Affidatisi ai genetisti Ugo Ricci e Pasquale Linarello, i difensori di Stasi sostanzialmente condividono le conclusioni della perita, in particolare là dove si sottolinea la compatibilità del reperto biologico prelevato dalle unghie di Chiara Poggi con l’aplotipo Y (linea paterna) della famiglia Sempio. Una posizione, quella sulla compatibilità, che risulterebbe condivisa anche dalla Procura di Pavia: i consulenti dell’ufficio inquirente, Carlo Previderé e Pierangela Grignani, avrebbero predisposto alcuni chiarimenti da illustrare domani in aula.