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Più incidenti e morti sulle strade: Palermo diventa un caso

La provincia del capoluogo siciliano è in netta controtendenza, secondo l’ultimo report Nel resto dell’Isola diminuiscono vittime, sinistri e feriti. E il 2025 rischia di avere numeri ancora peggiori

Luigi Ansaloni

18 Dicembre 2025, 07:00

Più incidenti e morti sulle strade: Palermo diventa un caso

I numeri non mentono mai. Secondo i dati Istat pubblicati ieri, a Palermo e in provincia si muore di più in incidenti stradali. Vittime in aumento dal 2023 al 2024, e il 2025 (i cui numeri usciranno il prossimo anno), molto probabilmente sarà ancora peggio, visto che il bilancio, soprattutto nella seconda parte dell’anno, sembra a dire poco drammatico.

In controtendenza con quello che succede in Sicilia, tra l’altro. Nel 2024 si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia, con in aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo. Sul fronte dell’incidentalità stradale, a livello nazionale il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, mentre si registra un aumento del 4,1% sia degli incidenti che dei feriti.

In Sicilia, nel 2024, si sono verificati 11.391 incidenti, che hanno causato la morte di 240 persone e il ferimento di altre 16.567. Rispetto al 2023 aumentano più di quanto si registri a livello nazionale, il numero degli incidenti (+5,2%) e quello dei feriti (+4,5%), mentre il numero delle vittime registra un lieve calo (-0,4%), in linea con il decremento osservato a livello nazionale (-0,3%).

Nel lungo periodo, rispetto al 2010, il numero delle vittime mostra una contrazione rilevante: -14% in Sicilia e -26,3% a livello nazionale.

A Palermo ci sono stati due morti in più, 55 contro 53, dal 2023 al 2024, con 3902 feriti contro 326 e un totale di 2851 incidenti (seconda provincia in Sicilia dietro Catania) contro i 2688 dell’anno prima. A Catania, però, in un anno le vittime sono scese e anche di parecchio, dalle 62 del 2023 alle 46 del 2024. Un bel calo.

Quello che colpisce, insomma, è che i dati di Palermo sono in netta controtendenza con il resto dell’Isola. In tutte le provincie incidenti, feriti e vittime sono in calo, tranne che nella provincia del capoluogo siciliano. Il problema, più in generale, è l’Isola in sé.

L’Unione europea ha fissato l’obiettivo di dimezzare entro il 2030 il numero di vittime e di feriti gravi sulle strade, prendendo come anno di riferimento il 2019, e richiede a ciascuno Stato membro, Italia compresa, il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione (Key Performance Indicators). Inoltre, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 indica come traguardo una visione “zero vittime” al 2050. Nel confronto con il 2019, in Sicilia il numero dei decessi è aumentato del 14,3%, a fronte di una riduzione del 4,5% a livello nazionale. Nello stesso periodo, l’indice di mortalità regionale è salito da 2 a 2,1 morti ogni 100 incidenti, mentre in Italia è sceso da 1,8 a 1,7.

Nel 2024, rispetto al 2019, nell’Isola diminuisce la quota di utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti in sinistri stradali, pur attestandosi su un valore lievemente superiore alla media nazionale: 45,8% contro 45,5%. Considerando invece gli utenti vulnerabili in base al ruolo nell’incidente (conducenti o passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso sul totale dei morti in Sicilia risulta più elevato rispetto al dato italiano: 55,8% contro 51,8%. Tra il 2019 e il 2024, la percentuale dei pedoni deceduti è diminuita nella regione dal 16,7% al 14,2%, una flessione più marcata rispetto al trend nazionale, che registra un calo dal 16,8% al 15,5%.