giudiziaria
L'allegra gestione dell'Ipab Aldisio a Gela: processo per un prete e due ex consiglieri comunali
Assolto con l'abbreviato il notaio Bartoli, alcuni componenti del Cda della struttura pubblica e i parenti del prete
Il caso che ha scosso la gestione dell’Ipab “Aldisio” approda in aula con il processo "Avaritia". Saranno valutate nel dibattimento le posizioni dell’ex presidente del cda, don Giovanni Tandurella, e dei vertici della società “La Fenice”, che per un periodo gestì la casa di ospitalità. A processo, come deciso dal Gup Serena Berenato, a maggio vanno l’ing. Renato Mauro, alla guida della società, e gli ex consiglieri comunali Sandra Bennici, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, e Salvatore Scerra ex candidato a sindaco.
Diversa la sorte per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato: il notaio Andrea Bartoli e altri dieci imputati sono stati assolti. Tandurella stesso, difeso dall’avv. Giovanna Zappulla, ha ottenuto l’assoluzione per tre capi d’imputazione – falsità ideologica, impiego di denaro di provenienza illecita e malversazione – ma resta comunque rinviato a giudizio per altre contestazioni. Il Pm Luigi Lo Valvo aveva ricostruito le presunte irregolarità nella gestione dell’ente, sottolineando il ruolo centrale del sacerdote. Parti civili sono alcuni ex ospiti dell’Ipab e i loro familiari, rappresentati dagli avvocati Giuseppe Fiorenza e Liliana Bellardita, che hanno chiesto il riconoscimento della responsabilità penale degli imputati.
Secondo l’accusa, Tandurella avrebbe favorito, dietro presunti accordi corruttivi, l’intesa con “La Fenice”, che per un periodo riuscì a portare avanti le attività della struttura pubblica. L’accordo fu poi annullato dal commissario regionale Giuseppe Lucisano, insediatosi successivamente. Mauro, Bennici e Scerra sono assistiti dagli avv. Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Valentina Lo Porto e Ruggero Razza, che hanno definito infondate le accuse. Tra i legali impegnati anche Filippo Spina, Francesco Incardona, Elio Lembati, Maria Alba Nicotra ed Enrico Trantino. La vicenda, che intreccia politica, gestione pubblica e interessi privati, si prepara dunque a un processo che promette di far luce su anni di polemiche e sospetti attorno alla casa di ospitalità “Aldisio”.