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Il caso

Liberty Lines: al Riesame si smonta l’inchiesta, niente misura cautelare per 6 su 7

Discusso a Trapani invece il ricorso per il sequestro della società pari a 184 milioni

Rino Giacalone

20 Dicembre 2025, 08:30

Liberty Lines: al Riesame si smonta l’inchiesta, niente misura a 6 della Liberty

Solo tra 45 giorni si conosceranno le motivazioni delle pronunce del Tribunale del Riesame di Palermo per le quali sono state annullate sei delle sette misure cautelari personali disposte dal gip, giudice Massimo Corleo nell'ambito della maxi indagine che ha condotto anche al sequestro della compagnia di navigazione Liberty Lines. Dopo le udienze di mercoledì e giovedì scorsi, sono stati revocati i divieti di dimora a Trapani e Milazzo per Marco Dalla Vecchia, dirigente operativo, Giancarlo Licari, comandante d’armamento e ancora per Alessandro Forino, presidente del Cda, Gennaro Cotella, dirigente operativo, Anna Alba, responsabile Dpa (sicurezza), Gianluca Morace, direttore generale ai quali era stata anche applicata dal giudice la misura interdittiva all'esercizio di impresa. Lunedì dinanzi ai giudici del Riesame si discuterà la posizione di Nunzio Formica, colpito dal solo divieto di dimora. Ieri invece dinanzi al Tribunale del riesame di Trapani si è discussa la misura cautelare che ha riguardato il sequestro della società navale, un sequestro da 184 milioni di euro. La decisione è attesa a giorni.

Ai giudici del riesame di Palermo i legali degli indagati hanno presentato una voluminosa documentazione. Decisioni prese in pochi giorni, e questo fa dedurre che le revoche scaturiscono dalla riconosciuta mancanza delle esigenze cautelari. Si tratta comunque di decisioni che non fermano l'indagine. La fase giudiziaria riguarda infatti la sola parte dell'applicazione delle misure cautelari, che già il giudice Corleo aveva parecchio sfoltito non accogliendo la richiesta più complessiva della Procura che riguardava in totale 46 persone, tra questi molti comandanti di aliscafo e ufficiali del comando della Capitaneria di Porto. In generale, si ricorda, le accuse vanno dalla frode alla truffa, dalla corruzione all'attentato alla sicurezza dei trasporti.

L'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha fotografato nel periodo 2021/2022, numerose avarie ai mezzi navali, occorse durante la navigazione, che però sarebbero finite nascoste e non dichiarate. Corse annullate sebbene sovvenzionate dalla Regione, secondo un preciso contratto di appalto, che però non finivano comunicate, così da evitare l'addebito di penali.