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Sindacati

L'allarme di Pistorio: "Il settore delle costruzioni nell'isola sta rallentando"

Il segretario della Fillea Cgil Sicilia analizza alcuni dati considerando i fondi Pnrr che tengono i numeri ma il futuro resta a rischio

Manuel Bisceglie

20 Dicembre 2025, 12:49

L'allarme di Pistorio: "Il settore delle costruzioni nell'isola sta rallentando"

«Il settore delle costruzioni in Sicilia sta rallentando»: è il quadro tracciato da Giovanni Pistorio, segretario della Fillea Cgil Sicilia, durante l’assemblea generale tenutasi a Enna. Secondo Pistorio, nelle ultime mensilità si è registrata una forte diminuzione delle ore lavorate e delle imprese attive, mentre la massa salari e il numero degli addetti sono rimasti sostanzialmente stabili grazie all’effetto dei cantieri legati al Pnrr.

Il segretario ha spiegato che il calo delle imprese non corrisponde a una riduzione degli occupati, ma piuttosto a una trasformazione del mercato: molti titolari di piccole aziende, presenti nei registri camerali ma non nelle casse edili, avrebbero scelto di passare al lavoro dipendente, mettendo in circolo competenze spesso specializzate in settori non tradizionali. Dove i cantieri Pnrr sono attivi i numeri «tengono»; nelle aree sprovviste di interventi, come ha citato Caltanissetta, il calo è «verticale».

Guardando al futuro, Pistorio ha lanciato un avvertimento: con la conclusione del ciclo Pnrr prevista per giugno 2026 le attività edilizie potrebbero prima ridursi e poi subire un crollo. Tuttavia, ha puntualizzato, la ricerca Cresme commissionata dalla Fillea indica che il livello post-Pnrr dovrebbe riportarsi su valori analoghi a quelli pre‑pandemia, evitando un tracollo «nel vuoto».

Più che la quantità, a preoccupare è la qualità del lavoro che verrà. «Il settore si sta trasformando», ha osservato Pistorio: crescerà la domanda di figure professionali nuove, ancora poco presenti nei territori siciliani, e questo interpella direttamente gli enti di formazione locali. «Noi siamo pronti?» è la domanda rivolta alle istituzioni e al sistema formativo.

Le trasformazioni in corso riguardano anche l’organizzazione produttiva: sempre più fabbriche specializzate vicino ai cantieri produrranno semilavorati, trasformando i cantieri stessi in luoghi di assemblaggio. Da qui la riflessione politica e territoriale di Pistorio: quale modello di sviluppo vuole la Sicilia — «una base militare avanzata», oppure un’isola con lavoro stabile e di qualità? Per il segretario, la risposta passa da una rete infrastrutturale ambiziosa — con assi strategici come la Siracusa–Gela, collegamenti verso Agrigento e Sciacca, il potenziamento di Gela‑Mistretta, un nuovo asse attrezzato a Catania e una circonvallazione a Palermo — e dalla lotta alla criminalità che ostacola lo sviluppo.

Sul piano sindacale, Pistorio ha sottolineato la crescita della Fillea Cgil Sicilia non solo in termini numerici ma di qualità: regole condivise, presenza nei cantieri e credibilità sul territorio sono, secondo lui, la base per un «nuovo salto di qualità». Il segretario ha ricordato come la mobilitazione e l’impegno dell’organizzazione producano crescita e protagonismo.

All’assemblea hanno partecipato, tra gli altri, Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, e Angelo Sposato, della segreteria nazionale Fillea Cgil, che hanno contribuito al dibattito sulle strategie per accompagnare la transizione del settore e tutelare il lavoro nelle costruzioni.