L'appello
Il marito indagato e archiviato, ma il trasferimento scattò lo stesso, la moglie: «Famiglia distrutta l'Arma mi ascolti»
La famiglia Arnone, da Agrigento, chiede attraverso il legale un incontro con i vertici dell'Arma siciliana per trovare una soluzione a una vicenda complicata
Joena Consuelo Arnone, una cittadina di Agrigento e madre di tre figli, ha lanciato un appello per un dialogo diretto e costruttivo con i vertici dell'Arma dei Carabinieri, al fine di affrontare e risolvere una complessa situazione familiare e professionale che coinvolge suo marito, un militare dell'Arma.
La vicenda trae origine da fatti risalenti al 2019, a seguito dei quali il militare fu oggetto di indagine. La Procura di Agrigento ha successivamente richiesto e ottenuto l'archiviazione del procedimento penale con la formula "perché il fatto non sussiste", riconoscendo l'innocenza del militare.
Nonostante l'esito favorevole in sede penale, il militare è stato oggetto di un provvedimento disciplinare interno che ne ha disposto il trasferimento a Palermo. La famiglia Arnone, assistita dall'avvocato Magrì del Foro di Enna, ritiene che tale provvedimento sia stato adottato in modo prematuro e non pienamente coerente con le successive risultanze giudiziarie, e che abbia avuto conseguenze severe sull'equilibrio familiare.
La signora Arnone evidenzia le difficoltà emotive ed economiche che la famiglia sta attraversando: una temporanea separazione dei coniugi, il disagio dei figli e le preoccupazioni per la salute del primogenito, affetto da diabete di tipo 1. L'intento della famiglia è quello di esporre queste problematiche direttamente ai vertici, fiduciosi in una possibile revisione della situazione alla luce di tutti gli elementi emersi.
Precedenti incontri e rassicurazioni informali circa un possibile rientro ad Agrigento, purtroppo non concretizzatisi, hanno accresciuto la necessità di un confronto ufficiale.
Nel desiderio di trovare una soluzione condivisa e pacifica, l'avvocato della signora Arnone ha formalmente richiesto un incontro con l'attuale Comandante della Legione Carabinieri di Palermo. L'obiettivo è quello di superare eventuali incomprensioni procedurali o comunicative e di presentare la situazione nella sua interezza, cercando una via d'uscita che tenga conto sia delle esigenze dell'Amministrazione sia del benessere della famiglia.
La famiglia Arnone, pur manifestando l'intenzione di portare la propria storia all'attenzione pubblica e delle istituzioni qualora il dialogo non dovesse avviarsi, auspica che prevalga la disponibilità al confronto da parte dell'Arma. L'invito rivolto ai vertici è di accogliere la richiesta di incontro come un'opportunità per dimostrare sensibilità e attenzione verso le dinamiche umane e familiari che possono celarsi dietro a complessi iter amministrativi e giudiziari.