Il racconto
Il segreto del successo, la storia di Giuseppe: "Sono rimasto al Sud e vendo i prodotti fatti nella mia terra"
Da Padula al mercato europeo: il giovane imprenditore che ha lanciato un marketplace con oltre 100.000 prodotti, usa l'intelligenza artificiale e punta sul valore umano per valorizzare artigiani e imprese locali
La storia di Giuseppe Damiani
In un Paese che spesso racconta l'emigrazione dei giovani dal Mezzogiorno verso il Nord o l'estero come un destino inevitabile, c'è chi sceglie consapevolmente di restare, costruire e innovare. Accade a Padula, poco più di cinquemila abitanti nel cuore del Vallo di Diano, dove un giovane imprenditore ha trasformato l'attaccamento alla propria terra in motore per realizzare un progetto ambizioso.
Lui è Giuseppe Damiani, classe 1997, fondatore di Damiani Global Commerce: il primo marketplace online nato a Padula, pensato per valorizzare le imprese del territorio e portarle sui mercati nazionale ed europeo.
In appena due mesi la piattaforma ha superato quota 100 mila prodotti pubblicati, vetrina di un tessuto produttivo spesso invisibile ai grandi colossi dell'e-commerce.
«L'idea parte da lontano», racconta a Leggo. «Sono cresciuto nelle attività di famiglia, abituato al lavoro fin da bambino. Ho sempre immaginato la mia azienda qui, a Padula. Volevo creare una realtà capace di dialogare con il mondo». I nonni avevano una pasticceria, il padre un'azienda di lavorazione delle materie plastiche. Dopo il liceo scientifico e un percorso in Economia all'Università di Salerno, Damiani entra stabilmente nell'impresa familiare.
È lì che osserva il mercato e ne intuisce la trasformazione: meno quantità, più servizio, rapidità e digitalizzazione. La svolta arriva con la pandemia: «Ho capito che il futuro passava dai marketplace».
Prima le vendite su eBay, poi la decisione di sviluppare una piattaforma proprietaria, ispirata al modello Amazon, capace di coniugare tecnologia avanzata e un valore per lui non negoziabile: il fattore umano. «Noi siamo prima di tutto un business fatto di persone. Il digitale è uno strumento, non un fine».
Quella che era una piccola vetrina è diventata un catalogo da oltre centomila referenze, in grado di raggiungere clienti su tutto il territorio. L'obiettivo, però, non è soltanto vendere: è creare una rete. Coinvolgere piccole imprese, produttori locali, artigiani e attività che, da sole, difficilmente riuscirebbero a entrare nei grandi canali online.
Per sostenere un catalogo di tali dimensioni, la tecnologia è imprescindibile. L'intelligenza artificiale viene impiegata per automatizzare passaggi cruciali: sincronizzazione dei listini, gestione delle disponibilità, ricerca dei prodotti e suggerimento di alternative. L'IA non sostituisce le persone, ma lavora in sinergia con loro.
A chi sostiene che «al Sud non c'è futuro», Damiani risponde con i fatti. La rete ha accorciato le distanze: oggi si può essere visibili ovunque, anche partendo da un piccolo centro. «Restare qui significa non essere uno fra tanti, ma poter davvero fare la differenza».
Il suo progetto vuole anche offrire una prospettiva ai coetanei: «Ho tutti i dipendenti tra i 18 e 25 anni». Il messaggio finale è chiaro: «Non sottovalutiamo il nostro territorio, non serve andare lontano. Serve guardare meglio dove si è».