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La storia

Dalla guerra che le porta l'amore alla gioia di festeggiare un secolo: la lunga marcia di Maria Di Dio

Maria Concetta Goldini

21 Dicembre 2025, 11:16

12:26

Maria Di Dio

Maria Di Dio festeggia i cento anni di vita

Ci sono vite che sembrano romanzi, capaci di attraversare il secolo breve con la forza dei sentimenti e la tempra della resilienza. Quella di Maria Di Dio è una di queste storie.

Circondata dall’affetto di cinque figli, 16 nipoti e una schiera di pronipoti, la "zia Maria" ha spento cento candeline, diventando ufficialmente il simbolo vivente della memoria storica del quartiere “Chianu Surfareddra”, dove è nata e dove ha sempre vissuto.

La vita di Maria cambia per sempre durante i giorni drammatici della Seconda Guerra Mondiale. È allora che conosce Antonino “Nino” Naccari, un giovane marinaio messinese imbarcato su una nave da guerra in rada a Gela. Tra i due scocca una scintilla così potente da sfidare le convenzioni dell'epoca: una "fuitina" d'amore che, nel giro di pochi giorni, si trasforma in matrimonio. Un'unione celebrata in Chiesa Madre l’8 agosto 1942, che salvò Nino da duri provvedimenti disciplinari, dato che Maria non aveva ancora compiuto 17 anni.

Ma il destino mise subito alla prova la giovane coppia. Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, Nino fu catturato dai tedeschi e deportato in un campo di concentramento in Germania. Maria attese con fede e speranza mentre il marito, approfittando del caos durante l'avanzata alleata, riusciva a fuggire dal campo insieme ad alcuni commilitoni. Seguirono settimane di marce estenuanti e viaggi di fortuna sui vagoni ferroviari diretti a Sud, fino al ritorno nell'abbraccio di Maria a Gela.

Nino, che in una storica foto di allora posava con la sigaretta in mano e una lettera della sua Maria nell'altra, divenne gelese d'adozione, lavorando per una vita come elettricista al Motel Agip, prima di spegnersi nel 2004.

Oggi Maria, unica superstite di quattro fratelli (Angela, Luigia e Pasquale), è il pilastro di una famiglia numerosa e legatissima. I festeggiamenti sono iniziati con una messa solenne presso la Parrocchia San Francesco d’Assisi, officiata da Don Lino Di Dio, pronipote del cugino di Maria, a sottolineare il profondo legame religioso della centenaria, da sempre devotissima alla Madonna.

Alla cerimonia ha partecipato anche il Sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, che ha omaggiato la signora Maria con una targa commemorativa a nome della città. La festa è poi proseguita fino a notte fonda presso il ristorante "La Corte Sicula" in Corso Vittorio Emanuele, dove generazioni diverse si sono riunite per brindare a un secolo di vita vissuta con dignità e amore.