l'incidente
«Un urto nel buio del Nilo»: scontro tra due navi vicino a Luxor, morta una italiana, dubbi sulla presenza di siciliani
Una vacanza trasformata in emergenza in pochi secondi. Un colpo secco, cabine sventrate, il panico a bordo. Tra i passeggeri c’erano almeno 70-80 italiani: a perdere la vita è stata una 47enne abruzzese. Ecco la ricostruzione verificata dei fatti, l’assistenza attivata e i nodi ancora da chiarire
La luce sulla riva sinistra tremola, i bicchieri tintinnano, poi il metallo che gratta la notte. Nel silenzio del Nilo, all’altezza di Esna, la crociera si ferma di colpo. Sulla nave turistica Royal Beau Rivage, tra le 19:00 e poco dopo di domenica 21 dicembre 2025, la rotta si rompe: una collisione con un’altra imbarcazione trasforma il viaggio in emergenza. A bordo ci sono decine di connazionali: in quella manciata di secondi, mentre le paratie tremano e le luci oscillano, la 47enne Denise Ruggeri, insegnante originaria di Cagnano Amiterno (L’Aquila), in vacanza col marito, rimane ferita in modo gravissimo. Nonostante i soccorsi, morirà poco dopo. Le autorità egiziane hanno aperto un’inchiesta; l’Ambasciata d’Italia al Cairo e la Farnesina hanno messo in moto l’assistenza ai passeggeri italiani. Almeno quattro cabine risultano distrutte dall’impatto.
Chi era Denise Ruggeri
La vittima si chiamava Denise Ruggeri, aveva 47 anni ed era un’insegnante. Era legata alla comunità di Cagnano Amiterno (AQ) e lavorava in una scuola di Pizzoli, sempre nell’Aquilano: a confermare identità ed età sono fonti italiane ed egiziane, oltre a testate nazionali e locali abruzzesi. Viaggiava insieme al marito. La famiglia è molto conosciuta sul territorio; diversi messaggi di cordoglio sono arrivati dalle istituzioni regionali. In base alle prime ricostruzioni, la donna sarebbe caduta nella sua cabina durante l’urto, riportando una lesione gravissima al torace. Le informazioni su dinamica e cause restano in evoluzione e saranno oggetto dell’inchiesta egiziana.
La dinamica dello scontro: cosa sappiamo finora
Il sinistro è avvenuto nella zona del cosiddetto “hois/chiusa di Esna”, un passaggio obbligato sul Nilo a sud di Luxor, quando molte crociere compiono le manovre di attraversamento. Le prime indicazioni collocano l’impatto a circa 30 chilometri da Luxor, attorno alle 19:00 locali di domenica 21 dicembre 2025.
La nave su cui si trovavano i connazionali è la Royal Beau Rivage. A bordo vi sarebbero stati tra 70 e 80 cittadini italiani, numero in corso di verifica. Le cabine più vicine alla sezione di prua risultano le più danneggiate: almeno quattro sono state sfondate o rese inagibili.
Fonti egiziane parlano di una collisione tra due “hotel galleggianti”, indicando in alcuni comunicati che una delle due navi avrebbe effettuato una manovra brusca e non conforme alle priorità di passaggio in quel tratto. I nomi delle imbarcazioni coinvolte circolano sui media locali; tuttavia, in attesa degli esiti ufficiali dell’inchiesta della General Authority for River Transport, è opportuno mantenere prudenza sui dettagli tecnici e sulle responsabilità.
Nel caos dei primi minuti, guide e personale hanno contribuito a mettere in sicurezza i passeggeri. Secondo fonti locali, dopo lo scontro sono scattate le evacuazioni e i tour operator hanno trasferito gli ospiti via terra per consentire il proseguimento dei programmi, in attesa delle verifiche strutturali sulle navi.
Soccorsi, ospedali, indagini
Denise Ruggeri è stata assistita a bordo e poi trasferita verso una struttura sanitaria dell’area di Esna. Nonostante i tentativi di rianimazione e le cure ricevute, le lesioni riportate si sono rivelate fatali. Alcune fonti locali riferiscono di una lesione polmonare a seguito della caduta in cabina causata dall’urto; resta da chiarire, con atti ufficiali, la sequenza precisa dei soccorsi e la cartella clinica definitiva. L’autorità egiziana per il trasporto fluviale ha annunciato verifiche su rotta, manovre e rispetto delle regole di precedenza in corrispondenza della chiusa. In alcuni articoli locali si cita anche il fermo o la sospensione del comandante ritenuto responsabile, ma su questo punto attendiamo conferme ufficiali.
Quanti italiani erano a bordo e come stanno
Le stime iniziali indicano tra 70 e 80 cittadini italiani sulla Royal Beau Rivage. Non è ancora chiaro se tra essi ci siano siciliani. Al momento, non risultano altri connazionali deceduti; le verifiche sanitarie sul resto del gruppo sono state avviate sul posto, mentre i trasferimenti verso strutture alberghiere a terra hanno permesso di proseguire i programmi turistici per chi era in condizioni di farlo. Le autorità italiane e i tour operator restano in contatto con il gruppo. Il quadro, nelle ore successive, è apparso sotto controllo, anche grazie al coordinamento tra autorità locali e rete consolare.
Il Nilo, i passaggi stretti e le “regole non scritte” delle crociere fluviali
Il tratto di Esna è uno dei passaggi più sensibili per la navigazione turistica del Nilo: la presenza della chiusa impone tempi e manovre coordinati. Le fonti egiziane parlano esplicitamente di una “manovra improvvisa” di una delle imbarcazioni in violazione delle priorità concesse a chi procede con la corrente. Anche se la dinamica sarà definita dagli inquirenti, il contesto aiuta a capire perché l’impatto sia stato così violento da distruggere quattro cabine e far oscillare pesantemente gli allestimenti interni. In quell’istante, secondo testimonianze raccolte dai media locali, alcuni passeggeri sarebbero stati fatti evacuare, e si è proceduto a metterli su autobus per completare via terra le tratte tra Luxor e Aswan.
Un fiume affollato, un equilibrio fragile
Il Nilo tra Luxor e Aswan è tra i tratti fluviali turistici più frequentati al mondo: decine di “floating hotels” condividono orari, chiuse e banchine. Incidenti e criticità non sono la norma, ma l’alta densità di traffico e le manovre in passaggi obbligati aumentano l’esposizione al rischio, come mostrano altri episodi recenti (per esempio, un incendio su una diversa nave nell’autunno 2025 con centinaia di evacuati e nessuna vittima). Il tema della sicurezza resta centrale e chiama in causa sia gli standard tecnici delle imbarcazioni sia la disciplina delle manovre.