Il delitto
Garlasco, l'intercettazione choc di Stasi col suo avvocato: "Spero non ci siano tracce..."
Esclusiva: la telefonata di Stasi riaccende il caso di Garlasco — sangue sotto le unghie, un'impronta insanguinata e il dubbio del "foruncolino" sul possibile Dna del killer
Alberto Stasi
La telefonata del 6 settembre 2007 tra Alberto Stasi e il suo legale Angelo Giarda, diffusa in esclusiva da Quarta Repubblica, offre nuovi elementi sul caso di Garlasco e, in particolare, sulle tracce biologiche rinvenute sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia.
Nello stesso contesto, è stata segnalata l’individuazione di un’impronta di calzatura insanguinata nelle immediate vicinanze del corpo della giovane: un segno ritenuto «compatibile con la traccia del killer».
Nel colloquio, Stasi interroga il suo avvocato sugli accertamenti eseguiti sul materiale ematico. Giarda riferisce che gli investigatori hanno rilevato sangue sotto le unghie della vittima, estratto dal materiale ungueale prelevato durante gli esami.
A quel punto Stasi manifesta un timore specifico: «Spero non siano tracce del foruncolino», ricordando un episodio in cui Chiara gli aveva schiacciato un foruncolo sulla schiena, provocando una lieve ferita. A suo avviso, il sangue di una lesione accidentale potrebbe distinguersi da quello di un’aggressione.
L’avvocato lo rassicura: «Non è un sangue che viene fuori da una battuta», ma risulta mescolato a pus, dunque «non pulito», un quadro che apparirebbe compatibile con l’ipotesi del foruncolo.
Le tracce sarebbero di sesso maschile, ma il difensore ridimensiona: «Non c’è preoccupazione alcuna».
Pur mantenendo un tono apparentemente sereno, Stasi conclude augurandosi che, in un’eventuale colluttazione, Chiara abbia graffiato il vero responsabile, lasciando un profilo genetico utile alla sua identificazione.