Il bilancio
Polizia: a Catania un 2025 vissuto a tutto gas. «La priorità? Ascoltare i cittadini»
Le mafie logorano il tessuto sociale
Cuore. Tanto cuore. «I risultati lusinghieri che abbiamo raggiunto in questo anno sono il risultato del lavoro di squadra». Il questore Giuseppe Bellassai non ha voluto portare solo numeri e dati al tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti. Attorno a lui ha riunito i dirigenti dei vari uffici di polizia (Mariagrazia Milli, Marcello La Bella, Pasquale Alongi, Alessandro Sciacca, Marco Naccarato, Gino Albano) per rimarcare la sinergia che quotidianamente esiste. La “ricetta” per centrare i target pianificati è quella di cooperare e scambiare informazioni. Vasi comunicanti e trasferimento di conoscenze. E tenere la barra dritta per assicurare sicurezza. Per Bellassai non ci sono mezze misure: «I cittadini devono sapere che rappresentano la nostra priorità. Noi abbiamo lavorato pensando esclusivamente alle esigenze dei cittadini e puntando al benessere dei catanesi. Chi ci conosce sa che nessun esposto, nessuna lamentela e nessun grido d’allarme è stato fatto cadere nel dimenticatoio. Tutte le istanze che provengono dalla cittadinanza sono state prese sul serio ed è così che abbiamo creato un legame di fiducia con il territorio».
Il questore non nasconde il fatto che Catania è una città complessa. Con i problemi di tutte le aree metropolitane. «Sono tante le difficoltà - afferma - che affrontiamo giornalmente, ma ci siamo imposti di prendere seriamente in considerazione ogni richiesta che veniva dai cittadini e abbiamo cercato di rimuovere alcune criticità. La sicurezza la facciamo noi - insiste Bellassai - con la collaborazione di tutti. Il nostro obiettivo, quindi, è creare un clima di fiducia attorno alla nostra istituzione. Un rapporto sinergico con la collettività catanese».
«Credo che sia stato un anno di risultati che definisco lusinghieri. Abbiamo puntato sul controllo del territorio», dice Bellassai. Nel 2025 ci sono stati 912 arresti (39 minori). I denunciati in stato di libertà sono stati invece 2.972 (88 minorenni). Sono state 296.674 le persone identificate, 128.263 i veicoli controllati, 11.731 le contravvenzioni per il mancato rispetto del Codice della Strada. Eseguiti nell’arco dell’anno 15.250 controlli a persone sottoposte a misure cautelari. La polizia ha espletato 1.256 perquisizioni. Nelle attività di prevenzione ci sono da segnalare i 62 Daspo e i 28 Dacur firmati dal questore. «Ci siamo occupati di tutti i settori della criminalità, puntando sulla microcriminalità e l’illegalità diffusa». Tolleranza zero verso i parcheggiatori abusivi e ispezioni nei locali. Ma anche monitoraggio dei siti informatici sospetti. «Anche questo tipo di attività significa fare sicurezza», dice Bellassai.
Un capitolo importante è dedicato alla lotta alle mafie. «L’attività di polizia giudiziaria svolta dalla squadra mobile e dai commissariati distaccati ha prodotto importanti risultati nel contrasto alla criminalità organizzata. Indagini che hanno prodotto le operazioni che abbiamo eseguito quest’anno e che hanno posto le basi per le attività del futuro. Non possiamo dimenticare che le mafie erodono silentemente il tessuto della nostra società». E poi c’è il problema dei problemi: lo spaccio di droga. «In città ci sono più di 40 piazze di spaccio di sostanza stupefacente. E questo vuol dire che c’è molta domanda. Ricordandoci che il consumo di sostanze stupefacenti non riguarda solo i giovani, ma è un fenomeno trasversale sia per età anagrafica che per ceto sociale. Questo impone una seria riflessione. Non basta la sola repressione». La polizia ha sequestrato 956 chili di sostanze stupefacenti. E in parallelo gli investigatori hanno rinvenuto 254 armi e 4.221 munizioni. I sequestri patrimoniali sono stati stimati in 8 milioni di euro.
Bellassai, inoltre, evidenzia i risultati raggiunti sul contrasto alla violenza di genere: le denunce sono molto alte. Un dato importante: le donne finalmente hanno capito che possono affidarsi allo Stato. Che risponde con efficacia «Il Codice Rosso ci ha permesso di poter dare risposte concrete alle vittime», ha detto il questore. Gli ammonimenti per stalking e Codice Rosso nell’arco dell’anno sono stati 350. Il 2026 sarà l’anno del trasferimento della questura centrale, della polizia amministrativa, dell’immigrazione e della squadra mobile nella nuova sede di viale Ulisse. «Finalmente. Entro marzo traslochiamo», afferma Bellassai.