INCHIESTA SANITÀ
Palermo: il Tribunale respinge la revoca degli arresti, il manager indagato si sente male, ricoverato nella shock room del pronto soccorso
Roberto Colletti, già dirigente degli ospedali Villa Sofia e Civico, in gravi condizioni. L'appello dei suoi legali
Il tribunale della libertà di Palermo ha respinto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dagli avvocati Massimo Motisi e Giuseppe Di Stefano per Roberto Colletti, già dirigente degli ospedali Villa Sofia e Civico, indagato nell’inchiesta su un presunto comitato d’affari che avrebbe pilotato nomine, concorsi e appalti nella sanità siciliana, vicenda in cui figura anche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.
“Oltre alle varie questioni in punto di diritto, erano state rappresentate le precarie condizioni di salute di Colletti che, in pensione da tempo, è affetto da gravi patologie che ne rendono molto instabili le condizioni di salute”, spiegano i legali.
“Nella giornata di ieri a seguito della notizia del rigetto le sue condizioni sono improvvisamente precipitate. Nel corso della nottata, la moglie ha trovato il marito in un letto di sangue in condizioni di totale incoscienza”.
“Previo avviso ai carabinieri, è stato chiamato il 112 ed i sanitari, constatando le gravissime condizioni hanno deciso di ricoverare urgentemente Colletti in codice rosso presso la shock room del pronto soccorso”, proseguono i difensori.
“Al momento il nostro assistito è ancora incosciente, affetto da una grave sepsi, e i sanitari stanno cercando di rianimarlo e stabilizzarlo. Siamo molto preoccupati e continuiamo a domandarci quale concreto pericolo di reiterazione dei reati possa esserci in una persona che è ormai in pensione da tempo e le cui condizioni di salute, come purtroppo confermato dai fatti di stanotte, sono estremamente precarie”.
