Cronaca
Il bocconiano ragusano ridotto in fin di vita a Milano, don Burgio: "Aggressori pentiti, non si sono resi conto di ciò che facevano"
Il cappellano dell'istituto minorile Beccaria che ospita gli indagati racconta che cosa si sono detti durante l'incontro
Don Claudio Burgio
“Sono apparentemente un po’ ancora inconsapevoli, ignari della gravità di quanto hanno compiuto. Sono pentiti, si augurano che la vittima possa riprendersi presto. È chiaro che sono anche ragazzi che noi potremmo definire normali perché comunque appartengono a buone famiglie, andavano a scuola, insomma facevano cose assolutamente ordinarie”. Don Claudio Burgio, cappellano dell’istituto minorile Cesare Beccaria a Milano, descrive così i tre minorenni arrestati per il tentato omicidio dello studente ragusano di 22 anni. L’episodio è accaduto in viale Monte Grappa.
Don Claudio Burgio afferma che i ragazzi hanno sostenuto di non aver compreso la gravità del fatto come ha dichiarato uno di loro, il diciottenne che avrebbe fatto il palo, alla sua legale alla vigilia degli interrogatori. “Parole che possono sembrare assurde dopo botte e coltellate – afferma il cappellano – ma che, purtroppo, descrivono una condizione diffusa tra i giovanissimi, molti dei quali sembrano essere distaccati dalla realtà. Sono ragazzi che forse agiscono anche sotto effetto di sostanze ma anche per tante concause vivono in una realtà parallela. Uscire con un coltello per loro è normale, non hanno empatia, non danno valore alla vita”. Sono sempre più numerosi gli episodi di aggressione a minorenni da parte di loro coetanei per i motivi più svariati, ma soprattutto a scopo di rapina e per bullismo.