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«Alle foto di rito preferiamo i confronti»: sindacati di Catania disertano la firma del "Piano Città"

Cgil, Cisl e Uil snobbano la firma: manca la concertazione su patrimonio, rigenerazione e ricadute occupazionali

Redazione La Sicilia

27 Dicembre 2025, 11:07

11:31

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«Alle foto di rito preferiamo i confronti di merito. Per questo, non parteciperemo martedì alla cerimonia di sottoscrizione di un «Piano Città di Catania» che ci è completamente ignoto. Tranne le poche righe contenute nell’invito firmato dal sindaco, Enrico Trantino». Lo affermano, in una nota congiunta, i segretari di Cgil, Cisl e Uil Catania, Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio ed Enza Meli, che hanno risposto «grazie, ma non ci saremo», alla lettera con la quale il primo cittadino ha annunciato per martedì a Palazzo degli Elefanti la firma del «Piano di Catania» con l’Agenzia del Demanio.

I sindacati, nella nota, affermano di «evidenziare, con senso di responsabilità ma con altrettanta fermezza, che ancora una volta si registra l’assenza totale di un percorso di concertazione preventiva con le parti sociali».

Per De Caudo, Attanasio e Meli, «decisioni di tale rilevanza non possono essere confinate in momenti meramente formali o celebrativi». «L'assenza di scambio e concertazione con le parti sociali - osservano - ci appare particolarmente grave, considerando che il Piano interviene direttamente su patrimonio pubblico, qualità urbana, politiche di rigenerazione e sulle ricadute sociali e occupazionali che riguarderanno la città e chi la abita e la lavora».

Secondo Cgil, Cisl e Uil è invece «necessario che questo tipo di iniziative siano costruite attraverso un confronto autentico, trasparente e partecipato, capace di coinvolgere chi rappresenta il lavoro, i cittadini e i territori». «Soltanto così - conclude la nota - è possibile garantire una strategia che produca benefici concreti, sostenibili e inclusivi nel tempo».

Il “Piano città degli immobili pubblici” è un’iniziativa dell’Agenzia del demanioche si propone, di fatto, di accentrare su di sé una serie di operazioni immobiliari, che possono prevedere anche ilpartenariato pubblico-privato(«con particolare riferimento a quello culturale, turistico e sociale»), anche su edifici e spazi non suoi, tramite accordi con gli enti locali. Così Palazzo degli Elefanti mette a disposizione del Demanio l’edificio tra via Crociferi 40 e via di Sangiuliano 317 (quello che ospita la Cgil) e l’ex raffineria di zolfo di viale Africa 35. Mentre l’Agenzia, dall’altro lato, cala assi come il Castello Ursino e la Cittadella giudiziaria che sostituirà il Palazzo delle Poste.