Fino al 400 per cento di pazienti consentiti
Troppo pochi i medici, folla ai Pronto soccorso nei giorni delle feste
Tra guardie mediche sguarnite e strutture private chiuse per le festività, in tantissimi si sono riversati nei reparti di emergenza degli ospedali palermitani
All’indomani della protesta dei sindaci, i pronto soccorso degli ospedali dell’area metropolitana di Palermo registravano indici di sovraffollamento tra il 200 e il 400 per cento, che significa che erano presenti tra il doppio e il quadruplo dei pazienti che ogni area d’emergenza può contenere rispetto alla ricettività dichiarata dall’azienda. I primi cittadini dei comuni di Bagheria, Santa Flavia, Altavilla Milicia, Ficarazzi e Casteldaccia hanno inviato una nota ai vertici della regione e dell'Asp per denunciare i disservizi del distretto socio sanitario 39 a cui fanno riferimento circa 100 mila abitanti. In particolare, contestando la decisione di chiudere la guardia medica di Aspra in alcuni giorni festivi per mancanza di personale medico. Decisione che per il Codacons, «incide sulla tutela della salute e determina un ulteriore aggravio sugli ospedali di Palermo, già in condizioni di sofferenza».
Osservando i dati forniti in tempo reale dalle stesse aziende ospedaliere, si poteva notare come, a mezzogiorno di ieri, tutti i centri di emergenza degli ospedali cittadini fossero particolarmente occupati, con percentuali di sovraffollamento che andavano dal 188 per cento del Policlinico al 500 per cento del Buccheri La Ferla.
Ma gli indici impazziti non possono spiegarsi soltanto con le guardie mediche che in provincia funzionano a singhiozzo. Da quello che si può verificare facendo un giro nei pronto soccorso infatti, sono numerosi i pazienti arrivati in ospedale dopo giorni di malessere, perché il medico curante non rispondeva al telefono per via delle festività. «Non si tratta di accessi inappropriati – dice un giovane medico dietro la promessa dell’anonimato – in molti casi sono problemi reali, magari non urgenti, ma patologie che emergono a causa di un difficile accesso alle cure primarie o territoriali in genere». Un altro medico ci ha confidato che c’è un grande numero di pazienti con fratture in attesa di ricovero, complice la forte riduzione delle attività delle cliniche private convenzionate nel mese di dicembre.
Con i servizi ospedalieri sotto stress, si allungano enormemente i tempi di attesa, ma c’è anche un problema di “educazione” degli utenti: «Quante persone che vanno in pronto soccorso hanno fatto un primo passaggio alla guardia medica per capire se si tratta di un’emergenza? - commenta Andrea Curti Gialdino, segretario provinciale Fimmg – la gente non conosce i servizi, e in altri casi, i servizi sono scollegati e distanti rispetto alla cittadinanza».