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il fatto

Coppia di catanesi aggredita sul volo Roma-New York, lui ricoverato in ospedale: «Il nostro Capodanno da sogno diventato un incubo»

Per due ventenni era il viaggio preparato da oltre un anno nei minimi dettagli. Ma pochi istanti prima del decollo un banale dissidio per i bagagli nella cappelliera degenera

Salvo Catalano

28 Dicembre 2025, 18:35

20:18

Coppia di catanesi aggrediti sul volo Roma-New York, lui ricoverato in ospedale. «Il nostro Capodanno da sogno diventato un incubo»

Per loro era il viaggio dei sogni. Quello che si progetta nel dettaglio già un anno prima. Con notevoli sacrifici se di professione si è entrambi insegnanti. New York a Capodanno. Ma per due giovani catanesi, Martina e Domenico, il sogno si è trasformato in un incubo. Pochi istanti prima del decollo, il 29enne viene aggredito da altri due uomini per un banale dissidio per il bagaglio da mettere nella cappelliera. «Il più anziano dei due lo ha preso a colpi di borraccia in testa, il figlio lo ha colpito con una serie di manate». A raccontare tutto è Martina, 26 anni. Perché il fidanzato è ancora ricoverato in un ospedale di Roma con un'emorragia interna che va attentamente monitorata. Quel che è certo è che il loro viaggio è sfumato. 

È il tardo pomeriggio del 27 dicembre. Il volo delle 19.10 da Roma Fiumicino a New York della compagnia norvegese Norse Atlantic Airways è in partenza e i due siciliani hanno fatto tutto con largo anticipo. Sono seduti ai loro posti, fila 33. Hanno lasciato due bagagli da stiva al banco check in e viaggiano leggeri: Martina ha solo una piccola borsetta, Domenico uno zaino in cui tiene computer e macchina fotografica. Che posano nella cappelliera proprio sopra i loro sedili. «A un certo punto - racconta la 26enne - arriva una famiglia di sei persone, che deve occupare le file 36 e 37. Il padre, sulla sessantina, era molto agitato. La nostra cappelliera era ancora aperta, lui la guardava insistentemente perché voleva mettere la sua valigia. Io gli dico di pazientare qualche secondo, il tempo di togliere le nostre cose per mettere le loro. Lui invece scaraventa la sua valigia dentro la cappelliera».

Domenico reagisce. «Gli ha semplicemente detto: "Come ti permetti? Lì ci sono un computer e una macchina fotografica"», ricostruisce la 26enne. Stando al suo racconto, a quel punto sarebbe intervenuto il figlio del sessantenne urlando che nelle loro postazioni non c'era più spazio per i bagagli. «Tu stai zitto che non c'entri niente», la risposta di Domenico che avrebbe scatenato la violenza dei due. «Il padre prende la borraccia di alluminio e gliela spacca in testa, il figlio lo prende a manate - racconta Martina - io provo a fermarli, Domenico si accascia sul sedile e si vede subito che perde sangue dalla testa». L'intervento del personale di bordo evita il peggio. I due aggressori vengono allontanati e portati in fondo all'aereo. Tra lo choc generale dei passeggeri, vengono chiamati i soccorsi sanitari e la polizia che raccoglie le testimonianze necessarie.  

Aggrediti e aggressori vengono fatti scendere dall'aereo. Dopo un passaggio nel punto di primo soccorso dell'aeroporto, Domenico viene trasferito all'ospedale San Pietro di Roma, dove viene sottoposto a due Tac che riscontrano un ematoma interno alla testa. Mostra iniziali sintomi di stordimento, giramenti di testa, vista appannata, che fortunatamente spariscono dopo la notte. Adesso sta meglio, ma deve rimanere ricoverato e sotto osservazione in attesa che l'emorragia interna si riduca. «Siamo rimasti bloccati a Roma - conclude la ragazza - e onestamente non ci siamo sentiti protetti dalla compagnia aerea. Il viaggio ormai è sfumato. C'è tanta rabbia e amarezza». Domenico, appena uscito dall'ospedale, presenterà una denuncia su quanto accaduto.