Il focus
La mafia e i botti illegali: il mercato nero che esplode tra Sicilia e Campania tra profitti e pericoli
Il traffico dei fuochi pirotecnici: camorra, laboratori abusivi, importazioni cinesi e rischi per la sicurezza
Il mercato dei fuochi pirotecnici è caldo. Anzi <strong{">caldissimo. La ricerca degli artifizi più spettacolari e roboanti è cominciata da tempo. Ma quello che inquieta è che la domanda va nelle piattaforme illegali. Per un motivo di costo? Forse.</strong{">
Un'imprudenza che non solo potrebbe costare caro a chi ne fa uso, ma, parallelamente, potrebbe arricchire i vili trafficanti.
C'è, infatti, un mercato nero di fuochi d’artificio che vale, addirittura, milioni di euro. Alcuni anni fa gli investigatori avevano fatto una stima dettagliata e i numeri di questo ricco mercato si aggiravano intorno a 20 milioni di euro, e questo esclusivamente per il periodo natalizio. Numeri che chiaramenti si riferiscono a un dato su livello nazionale. Numeri talmente alti che inevitabilmente attraggono gli appetiti delle organizzazioni criminali. Dove ci sono profitti facili, manco a dirlo, la criminalità organizzata ci si butta a capofitto. I clan siciliani, tuttavia, non sono ancora pienamente attrezzati: i veri specialisti del botto sono i camorristi. Sono loro a governare un settore molto florido. I criminali partenopei hanno dato vita ad un business che parte dalla produzione abusiva, attrezzando laboratori e vere e proprie mini fabbriche, e arriva fino alla distribuzione illecita dei botti. Dalla Campania l’affare si sposta a cascata in altre regioni. I rapporti criminali fra i partenopeo e la Sicilia sono rodati da tempo. I legami più stretti sono quelli fra i catanesi e i napoletani. I canali di commercio illecito diventano poi strade aperte ad ogni tipo di traffico.
In questo periodo, infatti, affiancare ai tradizionali traffici di armi e droga anche le trattative per l'acquisto di materiale esplosivo è tutto fuorché complicato. Dal quantitativo di botti illegali che le varie forze dell'ordine stanno sequestrando in questo periodo è, infatti, facile pensare che quotidianamente arrivino in Sicilia grossi carichi di fuochi pirotecnici.
Nessuna delle nove province resta fuori dal circuito dei botti illegali, ma nelle piccole realtà di provinca l'attività è sporadica e non organizzata. A Palermo e Catania, invece, il contesto potrebbe essere molto diverso. Ci sono garage che sono stati trasformati in depositi di fuochi pirotecnici, magazzini diventati riserve di fuoco, ma anche in case diroccate e box di condomini sono stati stoccati pacchi e pacchi di botti illegali. Alcune organizzazioni mafiose catanesi hanno, d’altronde, una lunga tradizione nella modifica delle armi. E quindi molti sono i soldati dei clan che sanno maneggiare con professionalità e destrezza sia la polvere da sparo che il materiale esplosivo.
Già ci sono dei piccoli gruppi che creano, su commissione, ma anche all'ingrosso, bombe carte o ordigni artigianali ma per un uso diverso da quello del festeggiamento della notte di San Silvestro. Gli ordigni di preparazione artigianale sono, d’altrnde, non di rado utilizzati dalle gang per fare esplodere i distributori automatici di sigarette e recuperare qualche soldo. Ma il salto imprenditoriale potrebbe avvenire.
Anche perché avere dei laboratori privati già in loco significa ridurre i rischi dei sequestri che possono avvenire durante le fasi di trasporto ma anche di stoccaggio. I radar degli investigatori intanto sono accesi per chiudere ogni canale di approvvigionamento. Non è un caso, infatti, che qualche settimana fa è stato bloccato un camionista mentre stava scaricando scatole piene di materiale esplosivo. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno messo in campo una serie di operazioni di prevenzione con ispezioni e verifiche anche nelle piattaforme logistiche dei più importanti spedizionieri. Ma in questo caso si tratta di piccoli carichi, con consegne dirette al consumatore finale. Ma non c'è solo la mafia interessata al traffico di botti illegali, c'è anche un fiorente giro d'affari illecito cinese che si affianca al business della contraffazione.
Pare che i fuochi, di ogni tipologia e potenza, viaggino verso l'Europa (e anche la Sicilia) utilizzando gli stessi canali di viaggio delle merce tarocca. Non è un caso infatti che in un'operazione delle fiamme gialle siano stati rinvenuti botti illegali assieme ad addobbi natalizi riportanti il falso “made in italy”. La fabbricazione non autorizzata di questi esplosivi li rende ancora più pericolosi.