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l'emergenza idrica

Il dissalatore “mobile” ad Agrigento diventa “fisso” e l’impianto nell’ex area Asi non si farà

Cambio di programma del Commissario straordinario nazionale. Motivi tecnici hanno indotto a modificare l’originario progetto di Porto Empedocle

29 Dicembre 2025, 09:10

Il dissalatore “mobile” ad Agrigento diventa “fisso” e l’impianto nell’ex area Asi non si farà

Cosa c'è sullo sfondo del nuovo piano del Commissario straordinario nazionale per gli interventi connessi all'emergenza idrica, annunciato nei giorni scorsi per i tre dissalatori siciliani che fino ad oggi hanno impegnato fondi per quasi 80 milioni di euro? C'è una modifica sostanziale per ciò che riguarda l'impianto di Porto Empedocle, con la quale si punta ad incrementare la portata: oltre ai 96 litri al secondo, il sistema verrà integrato da un modulo aggiuntivo da 24 litri al secondo e dalla realizzazione di una vasca di accumulo di circa 3.500 mc. La domanda che in tanti si sono posti, è il perché di ulteriori investimenti per un impianto mobile che, come previsto nel piano iniziale, verrebbe poi spostato a Trapani non appena si rimetterà in funzione l'impianto originale dell'ex area Asi, fermo dal 2012 e ora abbandonato dopo avere speso milioni di euro?

La spiegazione del “nuovo corso” intrapreso dalla struttura commissariale è che non ci sarà nessuna riattivazione del vecchio dissalatore e che l'impianto mobile realizzato alcuni mesi fa accanto alla dismessa centrale Enel, entrato in funzione a regime a settembre e inizialmente indicato come “temporaneo”, rimarrà fisso lì dov’è. Il nuovo “piano di lungo periodo”, così lo chiama la struttura commissariale nazionale per l'emergenza idrica, prevede la trasformazione del “dissalatore mobile” in “dissalatore fisso”. Grazie alle nuove risorse stanziate (41 milioni di euro per i tre impianti siciliani), l'impianto empedoclino non verrà spostato a Trapani, dove un altro impianto (a Nubia) è già in funzione. L'obiettivo è potenziare il sistema idrico regionale.

Il commissario nazionale e la cabina di regia per la Sicilia forniscono anche una precisa spiegazione tecnica: l'ex impianto Asi si guastava spesso per la torbidità dell'acqua prelevata e avrebbe avuto bisogno di una lunga e costosa presa a mare. Al contrario, il dissalatore “mobile” va a prelevare acqua nel secondo bacino del porto, in una zona pulita e decantata. L'acqua lì non è torbida e il funzionamento sta avvenendo senza interruzioni.

A ciò, sempre secondo le valutazioni tecniche, si aggiunge il fatto che il dissalatore di Gela è interconnesso con Agrigento dalla condotta, in modo da rendere il sistema unico, con l’acqua che viene messa in comune.

Per il commissario nazionale Nicola Dell'Acqua, il modulo aggiuntivo da 24 l/s e la realizzazione di una vasca di accumulo di circa 3.500 mc «garantiranno continuità di servizio anche in caso di guasti o manutenzioni, migliorando la resilienza del sistema, oltre alla realizzazione delle eventuali opere di mitigazione e compensazione».

I dubbi sulla realizzazione dell'impianto fisso nella zona Asi di Porto Empedocle erano già emersi lo scorso agosto in occasione di una riunione della cabina di regia regionale. Dalle stime progettuali elaborate dal soggetto attuatore Siciliacque, occorrevano circa 45 milioni di euro per la realizzazione di un impianto fisso da 200 l/s. Dal confronto è emerso che il sito individuato presentava criticità rilevanti che avrebbero inciso sulla fattibilità tecnica e sui tempi di realizzazione. Ci sarebbero volute soluzioni ingegneristiche avanzate e costose. E poi, come emerso, c'erano pendenze contenziose relative al sedime e agli asset da bonificare, che avrebbero potuto determinare ritardi significativi e ulteriori oneri procedurali. Ed è così cambiata la strategia, sostenuta dal fatto che l’impianto di dissalazione containerizzato nel frattempo realizzato, per la particolare tipologia di presa a mare, è risultato il più efficiente in termini di qualità dell'acqua di mare prelevata.

La cabina di regia regionale per l'emergenza idrica l’11 novembre 2025 ha espresso parere favorevole alla proposta del programma di sviluppo degli impianti per un lungo periodo e il 17 dicembre la struttura commissariale nazionale ha pubblicato il relativo decreto. Dopo i 14.835.767 euro utilizzati per gli interventi a Porto Empedocle (lavori complementari, spese tecniche relative alla progettazione, direzione lavori, collaudo, etc) ed i 6 milioni per il modulo di dissalazione da 90 l/s, sono ora in arrivo altri 5 milioni circa per il nuovo modulo di ulteriori 24 l/s e 6.420mila euro per lavori complementari, spese tecniche relative alla progettazione, direzione lavori, collaudo, etc.

«La situazione di emergenza connessa con la grave crisi – ha spiegato Dell'Acqua - è ancora in atto e bisogna porre in essere ogni azione urgente e straordinaria finalizzata al superamento della situazione».