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la tragedia

Mamma e figlia morte dopo una sospetta intossicazione: cinque medici indagati a Campobasso

La quindicenne si era presentata più volte in ospedale prima di morire. La Procura valuta eventuali sottovalutazioni cliniche e il rispetto dei protocolli. Sequestrati prodotti alimentari contenuti nel frigorifero

Redazione La Sicilia

29 Dicembre 2025, 15:43

17:22

Mamma e figlia morte dopo una sospetta intossicazione: cinque medici indagati a Campobasso

Cinque medici dell’ospedale Cardarelli di Campobasso sono indagati dalla Procura per la morte di Sara Di Vita, 15 anni, e della madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, decedute a poche ore di distanza dopo una sospetta intossicazione avvenuta a Pietracatella, in provincia di Campobasso. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e lesioni colpose.

Il marito della donna e padre della ragazza è ricoverato allo Spallanzani di Roma. L’istituto ha fatto sapere che l’uomo è vigile, in condizioni stabili e sottoposto in queste ore agli accertamenti clinici necessari.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Campobasso Nicola D’Angelo, è concentrata sulla ricostruzione dell’intero percorso assistenziale. Al centro delle verifiche ci sono in particolare i precedenti accessi al pronto soccorso della quindicenne, che risulta essersi presentata due volte prima del decesso, e le richieste di intervento sanitario avanzate dalla madre nelle ore precedenti alla tragedia. I cinque indagati sono operatori sanitari coinvolti nella fase iniziale dell’assistenza.

Considerata la complessità del quadro clinico, la Procura ha disposto accertamenti multidisciplinari, inclusi esami autoptici e consulenze specialistiche. Le indagini seguono tre linee principali: l’accertamento di eventuali responsabilità individuali, con particolare attenzione a possibili sottovalutazioni o errori nell’applicazione dei protocolli diagnostici; l’individuazione precisa della causa scatenante e dell’agente responsabile della patologia che ha portato a un decorso così rapido e grave; la tutela della salute pubblica, per escludere ulteriori fonti di rischio e prevenire altri casi.

Nel frattempo la polizia è tornata nell’abitazione di Pietracatella dove vivevano madre e figlia. L’appartamento, già posto sotto sequestro, è oggetto di nuovi rilievi tecnici, ai quali partecipano anche gli ispettori dell’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem). Sono stati sequestrati prodotti alimentari contenuti nel frigorifero, in particolare «vongole, cozze, seppie baccalà e funghi, questi ultimi prodotti confezionati e certificati, consumati il 24 dicembre». Lo ha detto il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale del Molise, Giovanni Di Santo, spiegando che questi alimenti sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico per le dovute analisi. 

Le cause dei decessi restano al momento sconosciute. Una prima certezza riguarda la presenza di una tossinfezione, la cui natura deve ancora essere chiarita: non è esclusa un’origine alimentare o chimica. A riferirlo è stato il direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo, spiegando che sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia e delle analisi in corso, condotte anche con il supporto dello Spallanzani di Roma.

Sul piano sanitario, l’azienda regionale ha riferito che, secondo una prima valutazione, il personale avrebbe operato nel rispetto delle linee guida e delle buone pratiche cliniche. Le dimissioni dal pronto soccorso sarebbero state condivise con i familiari, in presenza di un quadro sintomatologico definito aspecifico. Spetterà ora alla magistratura valutare, sulla base degli accertamenti, eventuali profili di responsabilità.