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Sequestro Nicosia a Vittoria, i tre indagati restano in cella: lo ha deciso il Riesame
La determinazione dei magistrati dopo il ricorso presentato dai legali
Sequestro Nicosia a Vittoria
Restano in cella i tre vittoriesi accusati del sequestro del minore Gaetano Nicosia. Uno di loro, Gianfranco Stracquadaini, 50 anni, già in carcere in quanto destinatario di altre due ordinanze di custodia cautelare, difeso dall'avvocato Rosario Cognata, ha rinunciato al ricorso davanti al Tribunale del Riesame di Catania. Rigettati, invece, quelli presentati da Stefano La Rocca, 23 anni, incensurato, figlio di Carmelo ritenuto dalla Dda l'autista del commando della strage del 2 gennaio 1999, patrocinato dall'avvocato Matteo Anzalone e quello di Giuseppe Cannizzo, 40 anni, difeso dall'avvocato Alessandra Di Raimondo.
Il collegio presieduto dal giudice Gabriella Larato ha detto di no alla richiesta di revoca della misura cautelare. I tre sono accusati in concorso del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni del diciassettenne, avvenuto il 25 settembre scorso a Vittoria, nonché a vario titolo dei reati di furto aggravato, porto e detenzione illegale di armi da fuoco. Le indagini degli agenti della Squadra mobile di Ragusa diretta dal vicequestore Andrea Monaco e dei colleghi del commissariato di Vittoria guidato dal vicequestore Giovanni Arcidiacono e dal Sisco di Catania, avviate dopo il fatto delittuoso, coordinate dalla Dda di Catania, hanno permesso di acquisire gravi e determinati elementi indiziari a carico dei tre soggetti colpiti dal provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Catania, Luigi Barone su richiesta del pubblico ministero.