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tragedia ad avola

Dimesso dal Pronto soccorso, muore due giorni dopo

La famiglia di Giovanni Costa non accetta la morte del 42enne e si rivolge ai carabinieri: disposta l’autopsia

Carmen Orvieto

29 Dicembre 2025, 21:29

Dimesso dal Pronto soccorso, muore due giorni dopo

Un Natale segnato dal dolore per la famiglia di Giovanni Costa, l’uomo di 42 anni morto lo scorso 25 dicembre all’ospedale Di Maria di Avola. Un decesso che i familiari non accettano e sul quale chiedono chiarezza: per questo è stata presentata una denuncia ai carabinieri, con l’ipotesi di gravi responsabilità nella gestione medica dei giorni precedenti.

Secondo quanto ricostruito attraverso i documenti clinici e la querela presentata dal padre della vittima, il calvario di Giovanni inizia il 23 dicembre. L'uomo si presenta al Pronto soccorso con febbre alta, tosse e difficoltà respiratorie che persistevano da giorni. Nonostante il referto medico evidenziasse un "addensamento polmonare apicale destro" (una diagnosi di polmonite), il paziente è stato dimesso dal medico di turno con una terapia antibiotica e corticosteroidea da seguire a casa. La famiglia contesta duramente tale decisione, ritenendo che il quadro clinico imponesse un ricovero immediato.

Le condizioni di Giovanni, anziché migliorare, sono precipitate nella serata della vigilia di Natale. Tornato in ospedale il 24 dicembre, l'uomo è stato trattenuto in osservazione. Dopo una notte di attesa straziante per i familiari, la mattina di Natale è arrivata la notizia dell'intubazione d'urgenza. Alle ore 13 del 25 dicembre, i medici hanno comunicato il decesso ai parenti.

Il padre, Paolo Costa, non ha esitato a rivolgersi ai carabinieri di Avola poche ore dopo la perdita del figlio. Nel verbale di querela si parla esplicitamente di omissione di soccorso e di una presunta sottovalutazione dell'emergenza da parte del personale sanitario.

«Mio figlio era nel pieno della giovinezza e non aveva problemi di salute pregressi», afferma la famiglia, che denuncia le dimissioni del 23 dicembre e la grave negligenza del 24 dicembre, chiedendo che venga fatta piena luce sull’operato del medico dimettente D.C. (come si legge nel referto di Pronto soccorso) e sulla gestione complessiva del caso da parte dell’Asp. Intanto il 2 gennaio si procederà con l'esame autoptico per stabilire con certezza se una tempestiva ospedalizzazione avrebbe potuto salvare la vita al quarantaduenne.

Giovanni lascia la moglie e una figlia di 16 anni. La comunità di Avola si è raccolta in un profondo cordoglio attorno al dolore della famiglia Costa. Il giovane, figura molto conosciuta e stimata in città, era apprezzato per le sue elevate qualità umane e per la dedizione sincera con cui si era distinto nell’impegno sociale e nelle attività legate alla tutela e alla valorizzazione della natura.