il bilancio
Dal controllo del territorio alla lotta alla mafia: un anno con i carabinieri di Catania
Il comandante provinciale Salvatore Altavilla: «Armi e droga fenomeno dirompente. Tante vittime salvate dalla violenza di genere»
Un numero di armi in circolazione non indifferente, la droga come ambito che desta preoccupazione, perché fenomeno dirompente, la lotta alla mafia e un’azione incisiva che ha valore sociale a tutela delle vittime di violenza di genere. Oltre all’attenzione agli anziani e ai giovani. Con una percezione di sicurezza in netto aumento e anche una sensibilità diversa da parte dei cittadini. È il comandante provinciale dei carabinieri, il generale di brigata Salvatore Altavilla a snocciolare i numeri dell’attività svolta dall’Arma nell’anno che sta per concludersi, durante il tradizionale scambio di auguri con la stampa, nella sede del Comando di piazza Giovanni Verga. Un impegno quotidiano orientato alla tutela della sicurezza e della legalità in città e in tutta la provincia grazie alle 60 Stazioni, alle due Tenenze e alle nove Compagnie dislocate sul territorio.
Nel 2025, i carabinieri hanno assicurato il costante supporto e la vicinanza a cittadini e turisti con più di 65.116 pattuglie e perlustrazioni e per circa 8.134 servizi di ordine pubblico, identificando complessivamente 158.620 persone e controllando 112.686 veicoli. Facendo fronte alle oltre 54.720 chiamate hanno impedito la prosecuzione dei reati e prestato soccorso e assistenza alla popolazione, anche per la risoluzione di controversie private o dissidi familiari.
«Si è cercato di dare risposta alle più di 54mila richieste di supporto fatte dai cittadini - ha sottolineato il comandante provinciale - arrivate alle otto centrali operative che costituiscono gli snodi dell’attività operativa e dell’impegno dell’Arma dei carabinieri. Chiamate che non solo hanno riguardato necessità di intervento, ma anche sociali: il migliaio di casi di violenza di genere che abbiamo registrato e seguito a cui sono seguiti i provvedimenti restrittivi nei confronti degli autori. Reati che purtroppo registrano sempre una portata significativa». In tema di violenza di genere i carabinieri hanno arrestato 240 persone tra arresti in flagranza e misure cautelari e 837 denunce.
Sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, sotto il coordinamento della procura, si sono contrastati efficacemente i principali gruppi criminali mafiosi attivi nell’area etnea e di raccogliere preziosi elementi per ricostruire specifiche dinamiche malavitose. Sono state arrestate 85 persone tra elementi di spicco e affiliati ai clan e sequestrati, sottraendoli alla disponibilità delle consorterie mafiose, 78 pistole, 82 fucili, 8.015 munizioni e 277 ordigni esplosivi, a cui si aggiungono più di 138 chilogrammi di sostanze stupefacenti utili per le attività di sostentamento dei clan. «Sono tantissime le armi che circolano a Catania - ha aggiunto Altavilla - ma altrettante ne sono state sequestrate. È il segno della necessità delle consorterie criminali di avere la disponibilità di armi da potere utilizzare. Così come la droga è un altro ambito che desta preoccupazione in quanto fenomeno dirompente».
Tra le indagini antimafia di maggiore rilievo spiccano: l’operazione “Mercurio” del Ros tra Catania, Siracusa e Bologna che ha colpito l’articolazione mafiosa delle famiglie Santapaola-Ercolano e di Ramacca, documentando estorsioni, narcotraffico ed episodi di scambio elettorale politico-mafioso; l’indagine “Cerbero” che ha disarticolato il clan “Cursoti Milanesi”, accertando il controllo del gruppo sul traffico di droga e armi nel quartiere San Berillo Nuovo, documentando tentativi di estorsione e permettendo di sventare un omicidio; il blitz “Naumachia” che ha smantellato le articolazioni territoriali della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, evidenziando il ruolo strategico della moglie del boss Nizza nella gestione del sodalizio e documentando il controllo sulle piazze di spaccio, le estorsioni ai ristoratori e l’ostentazione del potere criminale anche durante la festa di Sant’Agata.
Importanti i risultati che hanno portato alla risoluzione di gravi fatti di cronaca tra cui la rapina con sequestro in una villa alla periferia di Misterbianco, il furto in casa di un notaio e l’omicidio del parcheggiatore in corso Sicilia. Un contributo importante è stato assicurato dai reparti specializzati: Ros, Nas, Nil, Noe e Nec. A cui si è aggiunta l’azione efficace del nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale che con l’operazione “Ghenos” ha dato un duro colpo al fenomeno dei “tombaroli”. Particolare attenzione è stata dedicata al contrasto delle truffe in danno delle persone anziane, fenomeno particolarmente insidioso per la vulnerabilità delle vittime. Oltre all’impegno per il rafforzamento e la diffusione della cultura della legalità, soprattutto tra i più giovani.
«Più che un augurio da rivolgere alla città - ha concluso il generale Altavilla - c’è l’impegno da parte dell’Arma dei carabinieri di continuare a operare nel solco tracciato, a comunicare ciò che si fa non secondo la logica dell’autoreferenzialità, ma perché ci sia un’effettiva percezione di sicurezza da parte dei cittadini».