Il messaggio di domami
Mattarella: giovani costruiscano il futuro della Repubblica
Il Capo dello Stato traccerà un bilancio dell’anno e richiamerà al ruolo fondamentale dei cittadini per la coesione sociale, con particolare attenzione ai giovani e alla tutela dei valori costituzionali
Il presidente Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come ogni anno, si prepara a rivolgersi agli italiani con il tradizionale messaggio di fine anno. Al centro del discorso, puntuale alle 20.30 a reti unificate, ci sarà un invito al senso civico e alla partecipazione dei cittadini, con un’attenzione particolare ai giovani: “Prendete in mano le vostre sorti e quelle della Repubblica”, sarà questo il filo conduttore del suo intervento.
Il discorso, che durerà circa 15 minuti, sarà pronunciato in piedi nello studio “alla Vetrata” del Quirinale, con alle spalle il tricolore e le dodici stelle dell’Unione europea. Mattarella traccerà un bilancio dell’anno che si chiude, senza entrare nel dettaglio della politica interna o internazionale, temi già affrontati nei discorsi di dicembre agli ambasciatori e alle alte cariche dello Stato. Saranno invece privilegiati toni pacati, un linguaggio semplice e spunti di riflessione volti a mantenere vivi nella coscienza collettiva i principi e i valori costituzionali.
Il 2026, inoltre, segna un anniversario importante: gli 80 anni della nascita della Repubblica italiana, scelta che il presidente ricorderà come fondamento della Costituzione e delle istituzioni. Il messaggio di fine anno non è un intervento politico, ma un momento in cui l’istituzione si rivolge al Paese, promuovendo unità, coesione e senso civico, e offrendo una bussola morale in tempi segnati da conflitti e incertezze.
Un tema centrale sarà il coinvolgimento dei giovani, invitati a non chiudersi in se stessi, a partecipare attivamente alla vita democratica e a difendere la Repubblica. Mattarella ribadirà l’importanza del 2 giugno 1946, quando gli italiani scelsero la forma repubblicana di governo, un gesto da non dare mai per scontato, da coltivare giorno dopo giorno.
Il messaggio, dunque, va oltre la ritualità della sera di San Silvestro e dello spumante: vuole stimolare una riflessione collettiva sul significato profondo della Repubblica e sul valore dell’impegno personale per il bene del Paese.