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Paternò, la maledizione del velodromo: a rischio i 4 milioni di euro
Per potere avviare i lavori è necessario lo spostamento di parte degli operatori ambulanti del mercato
La situazione è critica e il rischio che i finanziamenti vengano persi è reale e concreto. Sembra nato sotto una cattiva stella il velodromo “Salinelle”, struttura sportiva nata ad inizio del 2000, ma mai inaugurata. “Uccisa” da cavilli burocratici e da incompetenze tecniche, dall’ignoranza di ladri e vandali che l’hanno segnata per sempre.
Negli ultimi due anni si era sperato di potere scrivere un finale diverso a questa storia; il finanziamento da oltre 4 milioni di euro, era il riscatto tanto agognato. Speranze vane.
Tutto comincia con la precedente Amministrazione Naso che per annunciare l’avvio dei lavori ha organizzato almeno cinque conferenze stampa con sopralluoghi, in momenti diversi nel corso degli ultimi due anni. Ogni volta, però, qualcosa bloccava tutto. Poco prima che Naso andasse via si era tornato a parlare di velodromo, con l’ennesimo annuncio dell’avvio dei lavori e la conseguente necessità di spostare gli operatori ambulanti che hanno il loro spazio all’ingresso della struttura. Ed ecco l’altra beffa. Invece di avere pensato per tempo allo spostamento, visti i due anni a disposizione tra un annuncio e l’altro, si è pensato al trasferimento solo quest’autunno, con l’assessore Longo che il giorno prima che arrivasse lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha annunciato di avere trovato la soluzione. Tutto pronto, dunque. Invece no.
A distanza di circa 40 giorni da quell’annuncio si è scoperto che non c’è alcuna soluzione trovata. Rispetto allo spostamento, diventato ora un problema dei commissari straordinari, si è ancora in alto mare. Il rischio concreto è che il finanziamento da 4 milioni di euro destinato allo sfortunato velodromo si perda. Tutto a causa di una macchina burocratica, questa del Comune di Paternò, che non funziona, una macchina dove ogni cosa rallenta per poi lentamente morire. Di chi sono le responsabilità?
Va ricordato che la linea di finanziamento per il velodromo proviene dai Piani urbani integrati che coinvolge anche Adrano (Comune capofila), Biancavilla e Santa Maria di Licodia. Ebbene in tutte gli altri Comuni i lavori sono già partiti da mesi, perché a Paternò tutto resta fermo? Forse per arrivare al risultato in cui si è oggi? Quando si scopre che gli oltre 4 milioni di euro per il velodromo forse non bastano più.