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Protesta degenerata nel carcere di Cavadonna: violenze e danni nel blocco 20

Un sovrintendente è rimasto ferito. I detenuti denunciano mancanza di acqua calda e presenza di cimici nelle celle

Redazione Siracusa

31 Dicembre 2025, 03:30

Protesta degenerata nel carcere di Cavadonna: violenze e danni nel blocco 20

Si sono rifiutati di ritornare nelle loro camere ed hanno aggredito gli agenti di polizia penitenziaria, intervenuti in forze per fare cessare la protesta silenziosa di parecchi detenuti nella casa circondariale di Cavadonna. Protagonisti dell'azione violenta sono stati parte dei detenuti del blocco 20, dopo giorni di protesta pacifica, nella quale si rifiutavano di rientrare nelle loro camere per diverse notti consecutive. A nulla erano valse le richieste della direzione a porre fine alla protesta. E' stato fatto intervenire un contingente di oltre un centinaio di unità di polizia penitenziaria. Mentre i detenuti del primo piano sono rientrati senza opporre resistenza, quelli del secondo piano hanno resistito, ma la problematica è degenerata con i detenuti del terzo piano, i quali, alla vista del personale di polizia penitenziaria, davano in escandescenza scagliandosi contro gli agenti, con minacce e spintoni barricandosi nella sezione, distruggendo le telecamere di controllo per evitare le video riprese, anche se, qualcuno di essi con qualche telefonino ha effettuato alcune scene della rivolta in atto, per postarlo sul social TikTok ed attivando gli idranti indirizzando il getto dell'acqua contro il personale di polizia penitenziaria.

Nella confusione un folto gruppo di detenuti ha accerchiato un sovrintendente, scaraventandolo per terra, subendo lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. I detenuti protestano per la mancanza di acqua calda e per la presenza di cimici nelle celle.