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isola delle correnti

Stabilimento Scialai, il sequestro resta ma il caso non è chiuso

La Cassazione ha respinto il ricorso della Greco Costruzioni e Servizi. La decisione riguarda solo la misura cautelare e non il merito della vicenda

Sergio Taccone

31 Dicembre 2025, 12:54

Stabilimento Scialai,  il sequestro resta ma il caso non è chiuso

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’impresa Greco Costruzioni e Servizi per chiedere il dissequestro dello stabilimento balneare Scialai, chiuso in agosto per presunte violazioni del piano paesaggistico.

Una decisione che, come spiegato dall’avvocato della ditta, Giuseppe Gurrieri, attiene soltanto alla misura cautelare senza entrare nel merito della vicenda.

Il sequestro era stato disposto dalla Procura di Siracusa nello scorso mese di agosto.

“La vicenda giudiziaria non è chiusa”, ha precisato il legale della ditta Greco.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso su un’ipotesi di mancato rispetto dei requisiti inerenti il Piano paesaggistico regionale riguardante quel tratto di territorio.

Per gli organi inquirenti, in quella specifica area il piano non comprenderebbe stabilimenti balneari.

L’area in questione era stata concessa prima dell’approvazione del piano paesaggistico, con rinnovo annuale attraverso istanze presentate all’Assessorato regionale che, dopo il sequestro e su richiesta della procura, avrebbe confermato la richiesta delle autorizzazioni da parte della ditta, autorizzata fino al 2027, con concessione per il solo il periodo estivo.

Ad ogni rimontaggio, la ditta ha chiesto le autorizzazioni agli enti preposti (tra cui la Capitaneria di Porto) per l’ottenimento dell’autorizzazione al rimontaggio della struttura.

Situazione simile ad altre concessioni demaniali presenti nella zona dell’Isola delle Correnti.

La decisione «Questa fase processuale – ha proseguito l’avvocato Gurrieri – si occupa esclusivamente della questione cautelare, ovvero della permanenza o meno del sequestro, e non entra nel merito della colpevolezza dei soggetti coinvolti».

Gurrieri ha ricordato un episodio risalente al 2017, relativo al sequestro di un’area di parcheggio della stessa ditta.

Al termine del processo di primo grado, fu pronunciata l’assoluzione per insussistenza del fatto con restituzione dell’area e revoca del sequestro.

L’avvocato attende il deposito delle motivazioni per scegliere la strategia legale da adottare.

La vicenda Scialai, dunque, rimane aperta.