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Siciliani “strozzati” dal caro-voli Tariffe sociali e rimborsi: sarà vero?

Di Daniele Ditta |

Palermo – Il viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, apre uno spiraglio per i siciliani vessati dai costi esorbitanti dei biglietti aerei: «Il nostro obiettivo – dice l’ex vicepresidente dell’Ars – è inserire le tariffe sociali da e per la Sicilia nella legge di bilancio attraverso un emendamento». L’antidoto al salasso è in via di preparazione: uno studio in corso con l’Enac avrebbe pure individuato le soluzioni per ridurre l’impatto dei voli sulle tasche dei siciliani, sia quelli che partono alla volta del Continente sia coloro i quali nell’Isola ci debbono tornare. C’è però uno scoglio da superare. E non proprio una bazzecola: «Dobbiamo fare i conti con le risorse» ammette l’esponente pentastellato del governo giallo-rosso. Se è vero che ormai siamo agli sgoccioli del 2019 e trovare i soldi per un solo mese non è un’impresa insormontabile; la vera sfida è reperire una provvista finanziaria che possa garantire la copertura per tutto il 2020 e soprattutto diventare strutturale.

«La norma, in fase di stesura, prevede l’istituzione di un fondo nazionale. Puntiamo a inserire nella legge di bilancio l’intera somma necessaria a coprire l’anno prossimo». Cancelleri mostra ottimismo e annuncia per martedì una riunione con il ministro Paola De Micheli «per valutare politicamente l’iniziativa». L’idea è di concedere ai cittadini-viaggiatori dei rimborsi in determinati periodi dell’anno. Sei mesi in totale: tre a cavallo delle ferie estive e tre a cavallo delle festività natalizie. Rimborsi a chi? E con che modalità? Alle domande che sorgono spontanee, per dirla alla Marzullo, il viceministro alle Infrastrutture risponde così: «Abbiamo due strade. La prima opzione è quella di individuare determinate categorie sociali, penso agli studenti, agli anziani, a chi è costretto a viaggiare per andarsi a curare; la seconda prevede l’inclusione dell’intera platea dei residenti in Sicilia. L’impatto che abbiamo calcolato varia dai 27 ai 45 milioni di euro, a seconda se il costo dei voli effettuati su Roma e Milano vengano rimborsati del 30% o del 50%». Sul come avere il rimborso, Cancelleri accenna ad una soluzione a posteriori: della serie prima compri il volo e in seguito, su presentazione del biglietto, ti viene riconosciuta la somma a rimborso. Ma si tratta di un meccanismo da mettere a punto, compreso il soggetto che dovrà concretamente erogare il rimborso. «Sono sfumature» sostiene il viceministro, che ritiene «percorribili entrambe le strade, ma predilige quella di includere nella legge di bilancio solo determinate categorie». In questa scelta verrà coinvolto il governatore Nello Musumeci: «Lo chiamerò, ci metteremo d’accordo» per porre fine a quella che anche Cancelleri definisce una vicenda «scandalosa, vergognosa, inaccettabile. Come altro si può definire un Palermo-Roma a 400 euro? La prossima settimana incontrerò i dirigenti di Vueling, per capire perché ha deciso di cancellare il volo Palermo-Roma, e quelli di Alitalia, per ragionare sui prezzi. Le tratte Catania-Roma e Palermo-Roma sono quelle col maggior numero di passeggeri in Italia. Gli scali di Palermo e Catania insieme hanno più viaggiatori di Malpensa. Vogliamo approfondire i motivi di quanto sta accadendo sulle tariffe». Quindi aggiunge che la lotta al caro-biglietti aerei si combatte «al di là delle lamentele e dei post su Facebook firmati dai politici. Questa è una battaglia di buon senso, bipartisan, ma bisogna essere concreti: servono soluzioni. Spero che la tariffazione sociale arrivi entro Natale».

I cittadini attendono da anni. Finora i siciliani sono stati “strozzati” dalle leggi del mercato. È il mercato che impone i prezzi, con le compagnie aeree che dettano legge e i viaggiatori costretti a subire per mancanza di mezzi di trasporto alternativi che garantiscano un minimo di efficienza a prezzi competitivi. Il Mit, rispondendo ad un’interpellanza dell’onorevole Giusi Bartolozzi e di altri deputati di Forza Italia, ha chiarito che rispetto all’ipotesi di un “price cap” (tetto massimo) nei collegamenti da e per la Sicilia «non c’è margine d’intervento sulle scelte operate dalle imprese» e che «la possibilità di calmierare il costo dei biglietti aerei è consentita esclusivamente attraverso l’imposizione di oneri di servizio pubblico». E qui entra in gioco la continuità territoriale che permette, spiega sempre il Mit, «di praticare tariffe distinte tra residenti e non, nonché gratuità e sconti per alcune categorie di soggetti, quali ad esempio malati, accompagnatori, disabili, studenti, sportivi». In base ad un’intesa del Mit con la Regione Siciliana, gli oneri di servizio pubblico (oltre ai collegamenti tra la Sicilia e le isole minori di Pantelleria e Lampedusa) sono stati stabiliti solo dagli scali di Trapani e Comiso verso determinate destinazioni nazionali a partire dal 29 marzo 2020. E cioè Comiso-Milano Linate, Comiso-Roma Fiumicino e da Trapani verso Trieste, Brindisi, Parma, Ancona, Perugia, Napoli (e viceversa). Restano fuori Palermo e Catania. Il motivo? «La Regione – risponde Cancelleri – non ha mai chiesto la continuità territoriale per Palermo e Catania. Per Trapani e Comiso invece c’è un fondo di 48 milioni di euro, compartecipato da Stato (31 milioni) e Regione (17 milioni): aspettiamo il via libera della commissione Ue per fare il bando che servirà a selezionare la compagnia che dovrà effettuare i voli a prezzo fisso. Le tratte saranno operative nel 2020. Se la Regione presentasse la richiesta anche per Palermo e Catania – conclude Cancelleri, tirando le orecchie a Palazzo d’Orleans – il ministero si attiverebbe immediatamente».

E al viceministro ha risposto ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone: «Lunedì mattina sul tavolo del Ministero dei Trasporti ci sarà il formale documento della Regione Siciliana che ufficializzerà la richiesta di continuità territoriale per gli aeroporti di Palermo e Catania. Se è vero, come si apprende dalle parole del viceministro Cancelleri, che finora il governo nazionale non aveva contezza dell‘emergenza collegamenti aerei fra la Sicilia e il resto d’Italia, da lunedì l’esecutivo potrà dimostrare la propria serietà. Facendosi così carico delle legittime richieste del popolo siciliano. Ma ora, e lo dico senza malizia, è tempo di dire basta agli alibi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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